Quali sono le competenze necessarie per lavorare e vivere nel 21° secolo?

22 gennaio 2024 4 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Nel maggio del 2018, il Consiglio dell'Unione Europea ha richiesto un elenco delle competenze chiave nei campi dell'apprendimento e del lavoro valide per il XXI secolo. L'obiettivo era quello di chiarire come migliorare le capacità individuali necessarie per un adeguato sviluppo personale e una migliore inclusione sociale. Tra queste figurano l'alfabetizzazione funzionale, la conoscenza di una o più lingue straniere e di determinate competenze scientifico-matematiche, una buona padronanza delle nuove tecnologie e del digitale, un atteggiamento di apertura verso le novità e la voglia di imparare e maturare competenze imprenditoriali. Attraverso un'apposita ricerca sul campo, Life Comp ha quindi redatto uno schema delle competenze chiave necessarie per vivere bene e per ritagliarsi un ruolo determinante nella società di oggi e del prossimo futuro. Pensare di poter avere successo e ottenere il tanto agognato benessere fisico, mentale e professionale in altri modi potrebbe rivelarsi una chimera.

 

 

Le abilità necessarie nel XXI secolo

Definite abilità necessarie per la vita, competenze trasversali o soft skills (Scopri cosa sono le soft skill), le abilità contenute nelle raccomandazioni dell'Unione Europea mirano a formare una nuova classe dirigente e una forza lavoro da impiegare nei più svariati settori. La revisione del 2018 sottolinea l'obiettivo di tali competenze, affermando come in un mondo sempre più connesso e mutevole, sia necessario lo sviluppo, da parte dei cittadini, di competenze e abilità imprescindibili, che li aiutino ad adeguarsi alla rapida evoluzione dei sistemi produttivi e sociali. Per conseguire tale risultato, il settore dell'istruzione dovrebbe fornire ai cittadini una formazione di altissima qualità. Quanto detto andrebbe appreso e sviluppato mantenendo un atteggiamento sempre positivo, improntato su valori quali l'integrità morale, l'assertività e la collaborazione, che includono il rispetto per il prossimo e per la diversità, la volontà di andare oltre eventuali pregiudizi, la capacità di trovare accordi e compromessi. Inoltre, i cittadini dovrebbero imparare ad individuare e a fissare i propri obiettivi, ma anche ad auto-motivarsi, ad affrontare difficoltà, cambiamenti e complessità, a sviluppare fiducia e resilienza, ad essere disposti ad apprendere per l'intera esistenza. Anche la volontà di mettersi in gioco e di imparare a gestire lo stress sono skills fondamentali per chiunque voglia riuscire nel mondo del lavoro. Saper creare fiducia intorno a sé e provare empatia, invece, sono capacità trasversali, in grado di giovare a se stessi e agli altri, indipendentemente dal contesto.

 

 

L'impegno di tutti per un mondo che funzioni meglio

Tali indicazioni sono state adottate in maniera più o meno flessibile da tutti gli Stati membri, che hanno assunto il compito di realizzare programmi scolastici capaci di restituire agli studenti e alle studentesse una consapevolezza maggiore, che possa aiutarli a ritenersi parte integrante di un sistema più ampio e in costante divenire. Esattamente come la scuola, anche i media nazionali e internazionali hanno il dovere di contribuire alla formazione di una cittadinanza responsabile, in grado di partecipare in maniera attiva e costruttiva alla vita sociale e civica. Per farlo, è necessario comprendere appieno i sistemi sociali, giuridici, economici e politici attuali. E chi meglio della scuola e dei media ufficiali possono lavorare per la creazione di cittadini che abbiano a cuore la propria crescita e quella della comunità in cui vivono? Il mondo attuale è pervaso da informazioni fasulle o di dubbia provenienza, soprattutto online. È possibile imbattersi in affermazioni ambigue, il cui obiettivo è convincere il lettore o l'ascoltatore ad abbracciare una determinata teoria. È molto importante, quindi, che tutti siano perfettamente consapevoli della necessità di gestire l'informazione in un certo modo, evitando le fake news. La scuola può insegnare a farlo, così come i media ufficiali possono mettere in guardia da eventuali pericoli. È chiaro, però, come le persone stesse debbano imparare ed essere sempre disposte a verificare l'attendibilità delle informazioni in cui si imbattono, analizzando in maniera efficace l'affidabilità di una fonte. Per farlo, è bene saper valutare accuratezza e autorevolezza dei canali da cui provengono, preferendo, quando possibile, le fonti primarie rispetto a quelle alternative. La scuola può e deve intervenire in questo processo di raccolta delle informazioni, favorendo la maturazione di una consapevolezza maggiore, in grado di indurre i ragazzi a selezionare più fonti per volta, diverse tra loro ma ugualmente affidabili. A tal proposito, è molto importante che gli educatori valutino costantemente il processo di apprendimento, la perseveranza, la varietà delle strategie utilizzate e l'impegno profuso. Un altro concetto sempre più importante, che potrebbe segnare il futuro della nostra civiltà, è quello legato alla sostenibilità ambientale. Il cambiamento climatico e le evidenze meteorologiche ad esso collegate ci obbligano ad intervenire in maniera rapida e risoluta per contribuire alla creazione di un mondo migliore, per noi e per le generazioni che verranno. È impossibile pensare che si possa continuare a credere negli stessi paradigmi del passato: nuovi rapporti di forza e criticità debbono indurci a guardare altrove e a rinnovare le nostre ambizioni, personali e collettive.

 

 

Autoregolazione, flessibilità e benessere

I tre capisaldi per un'esistenza migliore sono l’autoregolazione, la flessibilità e il benessere. Autoregolazione vuol dire maturare una buona consapevolezza di sé stessi e del proprio ruolo all'interno della società, la capacità di esprimere in maniera educata e rispettosa emozioni, valori e pensieri, l'abilità nel saper regolare comportamenti ed emozioni, incluse le possibili reazioni a situazioni stressanti. È altrettanto importante promuovere valori e sentimenti come la speranza, l'ottimismo, la resilienza e la determinazione. La flessibilità è un'attitudine imprescindibile, soprattutto in un mondo che si evolve alla velocità della luce. Ma cosa vuol dire nello specifico essere flessibili? Saper esaminare possibilità e modalità d'azione davanti a nuove evidenze, comprendere idee, strumenti e approcci differenti in relazione ai vari contesti, definire obiettivi realistici e fare scelte consapevoli. Non bisogna farsi trovare impreparati davanti alle novità, ma imparare ad essere resilienti. Tale insegnamento è valido a tutti i livelli e in qualsiasi ambito, che si parli di società, lavoro, quotidianità, formazione, etc. Il fine più importante di tutti resta il proprio ed altrui benessere. Ma questo termine può voler dire tante cose. Secondo il rapporto redatto da Life Comp, il benessere consiste in una maggior consapevolezza che i comportamenti individuali, le attitudini personali e i fattori ambientali e sociali possano condizionare in meglio o in peggio la propria salute e il proprio equilibrio psicofisico. È altrettanto importante capire fino in fondo quali sono i rischi potenziali per il proprio benessere e imparare ad utilizzare servizi e informazioni affidabili per la protezione sociale e per la salute. Allo stesso modo, è necessario adottare uno stile di vita sostenibile, nel massimo rispetto dell'ambiente, ma anche del benessere psicofisico proprio e degli altri. Quest'ultimo punto è possibile soltanto offrendo e cercando sostegno sociale, collaborando ed evitando comportamenti poco rispettosi o addirittura prevaricatori. L'empatia è alla base di ogni attitudine pro-sociale e fornisce un valido supporto per risolvere i conflitti ed affrontare lo stress. È altrettanto importante imparare ad ascoltare sempre la propria voce interiore, che può richiedere impegno verso i propri obiettivi e valori, verso il lavoro etico e la capacità di autoregolare pensieri e azioni. Essere collaborativi, disciplinati e tenaci sono attitudini psicologiche che andrebbero coltivate a partire dall'infanzia e che supportano la creatività e il benessere mentale. La scuola ha l'interesse e il dovere di incoraggiare tali comportamenti, onde formare studenti consapevoli del proprio valore e dei propri obiettivi.