Paulo Freire e la pedagogia del dialogo: educare alla libertà

07 agosto 2025 3 minuti
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L’ambito della pedagogia è stato rivoluzionato da uno dei pedagogisti di spicco del secolo scorso, nonché psicologo e antropologo latinoamericano, che ha introdotto il suo metodo di alfabetizzazione come strumento di liberazione dall'oppressione e dell'esclusione sociale in tutte le scuole del mondo.

 

Nato a in Brasile, Paulo Freire (1921-1997) è conosciuto come il simbolo della cura ai poveri e agli emarginati grazie alla sua pedagogia critica che ha condizionato svariate organizzazioni sociali con finalità benefiche. Dopo aver studiato legge presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Federale a Pernambuco, si è specializzato nell’ambito della psicologia del linguaggio e della filosofia, conseguendo una preparazione molto ampia sia nel campo giuridico che sociale.

 

Nei suoi primi anni di attività, infatti, egli lavora nei sindacati per tutelare i lavoratori più svantaggiati per poi essere assunto nei Servizi Sociali, dove ha stretto le prime collaborazioni con le associazioni cattoliche impegnate nel sociale. È in questo periodo che vive importanti esperienze pedagogiche in alcune scuole brasiliane, dove propone progetti di alfabetizzazione e di rieducazione per adulti, gettando le basi alla riconcettualizzazione della pedagogia classica, conosciuta e praticata fino a quel momento ma ormai inadatta ad affrontare l'attuale situazione sociale.

 

In questo modo è riuscito a superare il metodo passivo utilizzato dalla pedagogia tradizionale, diffondendo un metodo fondato sulla pratica, la dialettica e il confronto, considerati il pilastro della crescita personale e della lotta contro l’analfabetizzazione ancora molto presente in quel momento storico.

 

 

L’importanza del dialogo: didattica e impegno sociale

 

Secondo Freire l’unico modo per poter migliorare la condizione di ignoranza sociale è quella del dialogo tra gli studenti e i docenti. La dialettica in questo contesto rappresenta lo strumento principe che permette di creare empatia tra le persone.

 

Il dialogo dev’essere utilizzato come strumento di comunicazione tra i gruppi di studenti e tra studenti e il corpo docente, il cui rapporto viene considerato orizzontale e si contrappone al sistema tradizionale di insegnamento, fondato sull’anti-dialogo e su una struttura verticale. Con il passare degli anni il metodo Freire ha trovato grandi consensi tanto da favorire l’organizzazione di programmi mirati all’alfabetizzazione delle fasce sociali più svantaggiate

 

Per questa ragione la sua attività didattica, nei primi anni del suo impegno sociale, ha trovato grandi ostacoli soprattutto da parte dei proprietari terrieri e dei militari che la consideravano sovversiva, trovando svantaggioso che i lavoratori a loro soggetti potessero trovare uno spiraglio di libertà grazie all’alfabetizzazione. E fu proprio in quel periodo che il grande pedagogo fu condannato e messo in prigione con il fermo tentativo di bloccare la sua opera di emancipazione, fortunatamente senza risultati dal momento che proprio in quegli anni scrisse "L’educazione come pratica della libertà" dove espone le sue tesi più importanti.

 

Tra i punti cardine, Freire ritiene che ogni persona che desidera crescere deve imparare a sviluppare una capacità critica per poter compiere azioni da agenti trasformanti che non subiscono i cambiamenti in modo passivo ma ne diventano parte attiva.

 

 

L’attualità del pensiero di Paulo Freire

 

Le tesi di Paulo Freire hanno fatto il giro del mondo e oggi il suo modello è considerato uno dei più avanzati nell’ambito della didattica. 

 

Egli esprime l’idea di consapevolezza e la pone in contrasto con l’alienazione che scaturisce dal processo di globalizzazione della società, che egli definisce massificazione sociale. Si tratta di una pedagogia liberante che getta le basi a una didattica rivoluzionaria attuabile ancora oggi nelle scuole di ogni ordine e grado e in tutti gli strati sociali svantaggiati.

 

Per capire la portata delle teorie di Freire occorre partire dall’identificazione delle classi svantaggiate, intendendo con questo termine ogni categoria di persona che si trova in una posizione di svantaggio sociale. Parliamo, ad esempio, dei giovani alunni provenienti da famiglie di immigrati che non conoscono bene la lingua, gli studenti diversamente abili che hanno problemi di integrazione nel tessuto scolastico e necessitano di ascolto e condivisione, oppure giovani appartenenti a famiglie con disagi di vario tipo. 

 

In tutti questi casi, per superare il divario e favorire la piena integrazione, occorre partire dalla creazione graduale di una rete di relazioni sociali formate in primo luogo da coetanei e poi da adulti pronti ad accogliere e ad accettare le differenze. Solo attraverso relazioni autentiche fondate sul dialogo è possibile ottenere la liberazione dall’oppressione.

 

Come sigillo del suo successo, nel 1974 l’UNESCO pubblica un articolo intero di Freire relativo alle sue teorie, mettendo in risalto la possibilità di attuarle in tutti i contesti geografici dove si vivono situazioni di disagio ed esclusione sociale, dando a quest’ultima definizione un’accezione molto ampia. Questo significa che il metodo Freire, basato sul dialogo e la creazione di relazioni tra coetanei e tra formatori e discenti può essere estesa a tutte le situazioni di svantaggio economico, linguistico, cognitivo e sociale.

 

 

Conclusioni

 

Il pensiero di Paulo Freire ha avuto una portata globale, influenzando l’evoluzione della pedagogia moderna e orientando numerose politiche educative. Le sue teorie hanno saputo rispondere alle necessità di emancipazione e crescita delle classi più svantaggiate, proponendo un approccio educativo che va oltre l’acquisizione di conoscenze teoriche, per concentrarsi sull’emancipazione sociale e la costruzione di una società più equa. La sua pedagogia del dialogo, che stimola l'autoconsapevolezza e la riflessione critica, si è rivelata fondamentale per sensibilizzare gli educatori e le istituzioni a una visione più inclusiva dell'educazione

 

In un mondo in continua evoluzione, dove le sfide sociali ed educative sono sempre più complesse, il metodo di Freire resta uno strumento fondamentale per creare un futuro in cui ogni individuo possa sentirsi libero e protagonista della propria crescita. Il suo pensiero ha gettato le basi per una didattica partecipativa e inclusiva che continua a ispirare educatori, studenti e politici in tutto il mondo, facendo della pedagogia uno strumento di liberazione e di giustizia sociale.

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