Scrivere a mano per pensare meglio: il valore educativo del gesto grafico nella scuola di oggi

20 giugno 2025 5 minuti
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Con l’aggiornamento delle Indicazioni Nazionali per il curricolo - Scuola dell’infanzia e Scuole del Primo ciclo di istruzione, la scrittura a mano torna al centro dell’attenzione non solo come abilità da acquisire, ma come strumento fondamentale per pensare, esprimersi e crescere.
Per approfondire il ruolo educativo della scrittura a mano e il suo legame con l’evoluzione cognitiva, affettiva e relazionale di bambini e ragazzi, abbiamo intervistato Guglielmo Incerti Caselli, consulente grafologo, educatore del gesto grafico e presidente nazionale di AGI – Associazione Grafologica Italiana (www.aginazionale.it).


Scrivere a mano, secondo le nuove indicazioni, è anche un modo per pensare meglio. In che senso la scrittura può aiutare a strutturare il pensiero?


La scrittura a mano è un atto intrinsecamente legato alle emozioni e ai sentimenti. Ogni tratto, ogni curva, e ogni pennellata sono uno specchio che riflette il nostro lato interiore. La grafia è un linguaggio visuale che esprime non solo il contenuto razionale, ma anche l'essenza emotiva e creativa di chi scrive. In un mondo sempre più standardizzato, la scrittura a mano conserva la sua unicità e la sua capacità di catturare la ricchezza dell'esperienza umana. Scrivere a mano aiuta a strutturare il pensiero perché obbliga a rallentare, a scegliere le parole con cura e a dare forma concreta alle idee, favorendo un’elaborazione profonda e consapevole.

 

 

Viviamo in un ambiente sempre più digitale. Come possiamo valorizzare la scrittura a mano senza contrapporla all’uso della tecnologia?


L’equilibrio tra l’uso della tecnologia digitale e delle metodologie analogiche è un’opportunità fondamentale per arricchire l’esperienza educativa. Il digitale ha introdotto strumenti innovativi e modalità di apprendimento dinamiche e coinvolgenti, ma è importante affiancarlo a pratiche che sviluppino anche le competenze sensoriali e cognitive degli studenti.
Per questo le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo delineano un quadro integrato, che riconosce il valore della scrittura a mano accanto agli strumenti digitali. In un contesto didattico arricchito dall’interattività e da modalità di apprendimento sempre più veloci è utile affiancare strategie che diano spazio anche ai tempi lenti della riflessione e del gesto. Rallentare non significa fermarsi, ma creare le condizioni per un apprendimento più profondo ed equilibrato, che valorizzi l’interazione tra mente, corpo e diversi strumenti di espressione.

 


Quale ruolo può avere la scrittura in un contesto scolastico inclusivo, anche per studenti con difficoltà motorie o disturbi dell’apprendimento?


Nella pratica scolastica, si riscontra una crescente attenzione verso il problema della disgrafia, che invita a riflettere su come integrare al meglio strumenti e metodologie diverse per rispondere ai bisogni di tutti gli studenti. Molti giovani, infatti, mostrano una mancanza di capacità nell'impugnare correttamente lo strumento scrittorio e adottano posture inadeguate per il gesto grafico. 
Tuttavia, troppo spesso si tende ad associare alla disgrafia un aumento dei disturbi dell'apprendimento. Invece, molti bambini etichettati come disgrafici potrebbero beneficiare semplicemente di un percorso di educazione del gesto grafico. E l'implementazione di questo percorso, privo di stigmatizzazioni, potrebbe contribuire a ristabilire un equilibrio scrittorio, migliorare l'autostima e, di conseguenza, incidere positivamente sul rendimento scolastico. La consapevolezza di tali sfide e la promozione di soluzioni equilibrate possono contribuire a plasmare il futuro dell'istruzione, preservando l'importanza della scrittura a mano.

 

 

Il nuovo impianto curricolare richiama la centralità del benessere e dello sviluppo integrale della persona. Esiste un legame tra la qualità della scrittura e l’equilibrio emotivo degli studenti?


Esiste un legame profondo tra la scrittura a mano e l’equilibrio emotivo degli studenti. Scrivere a mano non è solo un’attività motoria, ma un processo cognitivo e sensoriale che coinvolge memoria, attenzione, emozioni e coordinazione. Studi scientifici dimostrano che questa pratica attiva diverse aree del cervello, tra cui quelle legate alla regolazione emotiva. Per esempio, una ricerca dell’Università di Washington ha evidenziato che gli studenti che prendono appunti a mano dimostrano una migliore comprensione concettuale. Inoltre, il gesto della scrittura contribuisce a rallentare il ritmo, ad ascoltarsi e a organizzare il pensiero in modo più chiaro: tutte condizioni che supportano il benessere psicologico.
A conferma dell’importanza di pratiche cognitive complesse come la scrittura a mano, lo scienziato neozelandese James Robert Flynn ha documentato per decenni un costante aumento del Quoziente di Intelligenza nella popolazione – il cosiddetto “Effetto Flynn”. Tuttavia, studi più recenti, come quello pubblicato su PNAS da ricercatori norvegesi nel 2018, hanno registrato un’inversione di tendenza: i punteggi medi del QI sembrano diminuire nelle generazioni più giovani. Secondo gli autori, le cause non vanno ricercate in fattori genetici, ma in cambiamenti ambientali e culturali, come le trasformazioni nei metodi educativi, nei contesti familiari e nelle abitudini cognitive. In questo quadro, coltivare la scrittura a mano nella crescita diventa ancora più importante: significa preservare una competenza culturale fondamentale, ma anche sostenere uno sviluppo cognitivo equilibrato e rafforzare capacità cruciali come la concentrazione, l’organizzazione del pensiero e l’autoregolazione emotiva.

 

In che modo la grafologia può contribuire oggi a rinnovare il valore educativo della scrittura manuale alla luce delle nuove Linee guida?


La scrittura a mano ci racconta e racconta quello che abbiamo intorno, perché nell’atto dello scrivere è coinvolta tutta la persona nella sua unicità e nella sua complessità. Partendo da un modello acquisito, viene infatti sempre elaborata in maniera individuale e personalizzata da ciascun individuo a seconda delle proprie caratteristiche e delle proprie esperienze: la scrittura è frutto di un’evoluzione e di un’elaborazione del tutto personale che si traduce in un sistema codificato e identificabile.
La scrittura e il gesto grafico - in quanto dirette manifestazioni di attività celebrali e forme di comportamento - consentono, per mezzo della loro analisi, la lettura delle emozioni sottese all’essere umano. Il segno grafico permette di comprendere sia il modo di gestire le emozioni sia lo stato d’animo che influisce sulla vita di chi scrive. La grafologia studia il tracciato grafico della persona, con lo scopo di osservare le caratteristiche personali attraverso la sua scrittura e, più in generale, della sua attività grafica spontanea, individuando quegli automatismi che ciascun individuo ha elaborato secondo modalità del tutto caratteristiche e soggettive e che proietta inconsciamente nel tracciato grafico.
 

 

Cosa sta facendo l’Associazione Grafologica Italiana, AGI, da lei presieduta, per promuovere l’importanza della scrittura a mano?

Come AGI siamo promotori della proposta di legge – attualmente in approvazione in Parlamento – per l’istituzione della Settimana Italiana della Scrittura a Mano, un'iniziativa nazionale che punta a valorizzare questa pratica in tutti i contesti educativi. Facciamo parte del Comitato che si occuperà dell’organizzazione degli eventi su tutto il territorio.
Siamo inoltre gli ideatori e organizzatori di Manu Scribere, il primo festival italiano interamente dedicato alla scrittura a mano, che si tiene ogni anno a Bologna e che nel 2025 giunge alla sua quarta edizione. Il festival si terrà nei giorni 19, 20 e 21 settembre: tutte le informazioni aggiornate sono disponibili su www.manuscribere.it. L’invito è aperto a tutte le scuole, agli insegnanti, alle famiglie, alle istituzioni e al mondo accademico. Manu Scribere non è un evento per pochi esperti, ma un’occasione aperta a tutti per riscoprire il valore educativo, culturale e umano della scrittura a mano. Il programma prevede conferenze con ospiti di rilievo, attività formative e laboratori esperienziali per adulti e bambini. Quest’anno, tra le novità, anche un laboratorio speciale a cura della Polizia Scientifica.

 

Invitiamo le scuole a partecipare attivamente: portare le proprie classi, proporre iniziative, contribuire con idee. La scrittura a mano merita di tornare protagonista anche nel panorama scolastico.

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