Metodo Jigsaw: che cos'è, come funziona e quali sono i suoi punti di forza

06 maggio 2025 3 minuti
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Il metodo Jigsaw – termine inglese traducibile con puzzle – è una tecnica di cooperative learning (apprendimento cooperativo) inventata da Elliot Aronson nel 1971 e successivamente perfezionata da Robert Slavin.

Questa strategia didattica consiste nel suddividere un argomento complesso in parti più semplici, affidandone ciascuna a uno studente o a un piccolo gruppo. Ogni partecipante diventa responsabile di approfondire e trasmettere le proprie conoscenze al resto della classe, creando un processo di apprendimento attivo e collaborativo. Proprio come in un puzzle, ogni pezzo è indispensabile per completare il quadro generale. In questo modo, ogni studente assume un ruolo essenziale, contribuendo al successo dell'intero gruppo. Questo approccio si distingue per la capacità di sviluppare responsabilità individuale, spirito di collaborazione e competenze trasversali.

 

 

Come si struttura il metodo Jigsaw

 

Per applicare correttamente il metodo Jigsaw, è necessario seguire una serie di fasi strutturate che favoriscono il coinvolgimento attivo e collaborativo degli studenti. 


La prima fase consiste nella creazione dei gruppi: la classe viene suddivisa in piccoli gruppi di 4-5 studenti, scelti in modo eterogeneo per favorire la diversità di abilità, generi e culture. Questa suddivisione stimola la collaborazione e il confronto tra ragazzi con differenti competenze.

 

Successivamente, si passa all'assegnazione dei ruoli. Ogni studente riceve una parte specifica dell'argomento da studiare, in modo che ognuno abbia un compito preciso e distintivo all'interno del gruppo. 


A questo punto, gli studenti intraprendono lo studio individuale, durante il quale familiarizzano con il proprio argomento. Non è necessario che memorizzino tutto, ma che acquisiscano una comprensione generale che li prepari a spiegare l’argomento ad altri.

 

La fase successiva è quella dei gruppi di esperti. Gli studenti che si occupano dello stesso argomento si riuniscono per confrontarsi, approfondire e preparare una presentazione chiara e completa da riportare al proprio gruppo iniziale. 

 

In seguito, ogni studente torna al proprio gruppo originale per spiegare ciò che ha appreso, rispondendo a domande e chiarendo eventuali dubbi, in modo che tutti i membri del gruppo possano beneficiare della conoscenza condivisa.

 

Infine, si conclude con una valutazione finale, che può consistere in un test o un quiz. Questo serve a verificare l'apprendimento collettivo, ma anche l’acquisizione individuale dei contenuti da parte di ciascun studente. In questo modo, il metodo Jigsaw non solo promuove la cooperazione tra gli studenti, ma stimola anche il senso di responsabilità individuale nel processo di apprendimento.

 

 

I vantaggi del metodo Jigsaw

 

1. Promuove la collaborazione: questa tecnica trasforma la classe in un ambiente collaborativo, dove gli studenti lavorano insieme per costruire la conoscenza. La cooperazione diventa il motore principale dell’apprendimento, migliorando il senso di appartenenza e supporto reciproco.


2. Sviluppa responsabilità e autonomia: ogni partecipante diventa "esperto" su un argomento specifico e ha il compito di insegnarlo ai compagni. Questo stimola l’impegno individuale e il senso di responsabilità verso il gruppo, poiché il successo collettivo dipende dal contributo di ciascuno.


3. Migliora le competenze comunicative: gli studenti devono imparare a sintetizzare e presentare le informazioni in modo chiaro e comprensibile, potenziando abilità come l’esposizione orale e l’ascolto attivo.


4. Riduce la competizione: il metodo Jigsaw elimina il clima competitivo, favorendo un ambiente inclusivo e solidale. Gli studenti lavorano insieme per raggiungere un obiettivo comune, anziché competere tra loro.


5. Inclusività e flessibilità: questa strategia è adattabile a tutte le discipline e a vari livelli di istruzione. Valorizza le diverse abilità degli studenti, offrendo un’opportunità di apprendimento personalizzata e inclusiva.

 

 

Il metodo Jigsaw in storia: un esempio pratico

 

Un esempio pratico di applicazione del metodo Jigsaw in una lezione di storia potrebbe essere l’approfondimento della Seconda Guerra Mondiale. Per rendere l’argomento più gestibile e coinvolgente, il docente suddivide la classe in gruppi, assegnando a ciascuno di questi un aspetto specifico del conflitto. 


Ad esempio, un gruppo potrebbe occuparsi di analizzare l’ascesa di Hitler al potere, studiando le cause politiche, economiche e sociali che hanno favorito la sua affermazione. Un altro gruppo potrebbe esplorare i campi di concentramento, approfondendo la loro organizzazione, la vita al loro interno e le testimonianze dei sopravvissuti. Un terzo gruppo potrebbe concentrarsi sul ruolo degli Stati Uniti nel conflitto, esaminando il loro intervento militare e l'impatto economico della guerra. Infine, un quarto gruppo potrebbe studiare lo sviluppo e l’uso della bomba atomica, valutandone le conseguenze immediate e le implicazioni etiche e geopolitiche.


Ogni studente, all’interno del proprio gruppo, si impegna a raccogliere informazioni e a comprendere a fondo il tema assegnato, confrontandosi successivamente con i membri del gruppo di esperti, cioè studenti di altri gruppi che hanno ricevuto lo stesso argomento. Questo confronto permette di approfondire ulteriormente i contenuti e di organizzare una presentazione chiara e completa da condividere con il gruppo d’origine. Tornato al gruppo iniziale, ogni studente espone le conoscenze acquisite, rispondendo alle domande e chiarendo eventuali dubbi dei compagni.


Grazie a questa metodologia, tutti gli studenti acquisiscono una visione d’insieme sull’argomento, comprendendo come i vari aspetti della guerra si intrecciano per formare un quadro storico complesso e articolato. Il processo di cooperazione favorisce non solo la costruzione del sapere, ma anche lo sviluppo di competenze comunicative, la capacità di lavorare in gruppo e l’assunzione di responsabilità individuali, poiché ciascun partecipante diventa un elemento indispensabile per il successo del gruppo. Questo approccio, oltre a incentivare l’apprendimento attivo, trasforma l’esperienza didattica in un percorso collaborativo e stimolante.