Iscrizioni a scuola: procedure online per tutti gli istituti di ogni ordine e grado

09 febbraio 2021 4 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Anche quest'anno si sono conclusi i termini per le iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado. Le procedure, ad eccezione delle scuole dell'infanzia si svolgono ormai interamente online e sono molto semplici da seguire. In pochi click si registra l'alunno e si sceglie l'istituto che andrà a frequentare. I genitori hanno dimostrato di apprezzare molto questo sistema, veloce e gestibile comodamente da casa, senza che vi sia necessità di recarsi personalmente presso la segreteria dell'istituto.

In molti, la maggior parte, hanno effettuato la procedura da pc, mentre solo una minoranza delle famiglie, il 38% per l'esattezza, ha preferito utilizzare un dispositivo mobile quale il tablet o lo smartphone. Tutti hanno apprezzato il notevole risparmio di tempo, rispetto a quelle che erano le procedure attuate fino a qualche anno fa. Alcuni hanno ritenuto necessario fare ricorso all'assistente virtuale, mentre altri sono riusciti a portare a termine la procedura autonomamente, giudicandola a tutti gli effetti molto semplice.

È così che più dell'80% delle domande è arrivato a destinazione senza che sia stato richiesto in alcun modo l'intervento della scuola, che comunque forniva un aiuto con assistenza direttamente in sede, presso i diversi istituti, per chi non aveva modo o capacità di accedere al portale online. Una maggiore autonomia da parte degli utenti si è riscontrata al nord, dove le regioni si sono mostrate più virtuose. Dati positivi sono giunti in questo senso anche dalla Sardegna.

Più difficoltà nell'accesso al portale e nella gestione autonoma delle domande sono state invece riscontrate al sud, in particolare in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Per tutti comunque la grande novità di quest'anno è stata l'utilizzo dello spid per effettuare le iscrizioni in maniera immediata, saltando anche il passaggio della registrazione. Molti italiani infatti si sono dotati in questi mesi dell'identità digitale, che consente l'accesso a molteplici servizi della pubblica amministrazione, tra cui per l'appunto anche le iscrizioni online.

 

Conclusi i termini, arrivano i primi dati delle iscrizioni per l'anno scolastico 2021/2022

Oggi, a pochi giorni dalla scadenza delle iscrizioni, stanno arrivando già i primi dati relativi alle scelte degli studenti, che come sempre si sono divisi tra istituti tecnici, istituti professionali e licei. I dati statistici ci forniscono una chiara indicazione circa le preferenze. In generale le tendenze dello scorso anno sono state confermate, con qualche piccola oscillazione nelle percentuali di studenti iscritti all'uno o all'altro indirizzo di studio. Noi di scuola.net siamo andati dunque ad analizzare i dati nel dettaglio, per capire quali siano ad oggi gli orientamenti dei giovani italiani.

 

Il tempo pieno predomina nella scuola primaria, ma è un dato che oscilla tra le diverse regioni

Partiamo innanzitutto dalla scuola primaria. Qui la scelta che dovevano effettuare i genitori nel procedere all'iscrizione dei figli al primo anno era quella tra tempo ridotto e tempo pieno. Ebbene, proprio quest'ultimo pare essere stato preferito quest'anno da un'ampia percentuale di famiglie, ben il 46,1%. Si tratta di una scelta dettata sicuramente dalle esigenze lavorative delle famiglie, che per motivi organizzativi decidono di tenere i figli a scuola anche il pomeriggio. In molti lo fanno per una questione di orari, altri prediligono questa opzione perché non hanno modo di seguire i figli e di gestire i compiti dopo la scuola. Ma quali sono le regioni in cui il tempo pieno predomina più che in altre? Al primo posto abbiamo il Lazio, seguito dal Piemonte. All'ultimo posto risulta invece la Sicilia, dove i genitori hanno mostrato di prediligere il tempo ridotto, con una percentuale dell'85,2% sul totale delle iscrizioni richieste.

 

Quali scelte per la scuola secondaria?

I dati che arrivano dalle iscrizioni alla scuola secondaria non rappresentano una sorpresa ma piuttosto una conferma di quanto già si era riscontrato negli anni passati. A predominare nelle scelte degli studenti più grandi sono stati ancora una volta i licei, che hanno battuto nei numeri gli istituti tecnici e professionali. Si tratta di un distacco importante, se si considera che abbiamo un 57,8% solo per il liceo, contro un 62,2% di tutti gli altri istituti. Si punta dunque all'acquisizione di una cultura di base, sia essa umanistica o scientifica, che consenta di proseguire poi con qualsiasi percorso di studi.

 

Liceo classico vs liceo scientifico: chi vince quest'anno?

Da sempre gli studenti che scelgono di proseguire gli studi presso un liceo si trovano di fronte alla tradizionale dicotomia tra classico e scientifico. Le attitudini personali, i possibili sbocchi futuri a livello universitario o lavorativo fanno propendere per l'uno o per l'altro. Quest'anno, in accordo con quelli che erano anche i dati dell'anno scolastico 2020-2021, i ragazzi italiani hanno preferito lo scientifico, con una percentuale del 26,9% sul totale degli iscritti agli indirizzi liceali. Il classico invece si attesta sul 6,5%. Una tendenza in discesa è quella che caratterizza non solo il liceo classico ma più in generale le discipline umanistiche, tra cui anche il liceo llinguistico e gli indirizzi musicali, che insieme si attestano su una percentuale del 9,3%. Ad aver fatto registrare un incremento sono invece i licei artistici, così come quelli orientati sullo studio delle scienze umane, con i loro molteplici indirizzi, primo fra tutti quello economico. Questa tipologia di liceo si incentra in primo luogo sullo studio dei rapporti umani, con uno sbocco naturale in facoltà universitarie come scienze della formazione o dell'educazione, che figurano anch'esse negli ultimi anni tra i corsi di laurea con il maggior numero di iscritti in Italia. Una scelta, dunque, quella degli studenti delle superiori, che collima poi con il proseguimento degli studi all'università.

 

La suddivisione tra regioni e le differenze rispetto allo scorso anno

Se andiamo a guardare la suddivisione per regioni degli iscritti ai diversi istituti ne ricaviamo delle informazioni davvero interessanti. Scopriamo ad esempio che la scelta dei licei predomina in due regioni fra tutte del centro Italia, il Lazio e la Campania. Gli studenti che hanno preferito invece gli istituti tecnici si concentrano al nord e più precisamente nel Veneto. Ma vediamo i numeri più nel dettaglio per cercare di capire meglio di cosa stiamo parlando. Iniziamo dunque da un interessante e importante 71,2%, che è quello che riguarda il Lazio, un primato assoluto, che si contrappone a quello opposto del Veneto, dove le adesioni ai licei si riducono al 48,2%. Di riflesso, proprio in Veneto abbiamo il 13,8% degli studenti concentrato sugli istituti tecnici. Solo l'Emilia Romagna precede con un 15,8%.

 

Calano gli istituti professionali, restano stabili i tecnici

Nel confronto con i dati dello scorso anno è emersa una sostanziale stabilità delle iscrizioni agli istituti tecnici, che continuano a essere scelti praticamente da uno studente su tre. I numeri più alti relativamente alla scelta di questo tipo di scuola si riscontrano al nord, in regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. L'Emilia in particolare tiene il primato con il 36% e la stessa posizione in vetta alla classifica questa regione la conserva anche per le iscrizioni agli istituti professionali, con una percentuale che quest'anno si attesta al 16,8%. Per quanto riguarda i vari indirizzi, sembrerebbe che i ragazzi siano sempre più attratti dallo studio delle nuove tecnologie. Gli indirizzi orientati su queste materie hanno infatti superato di buon grado tutti gli altri, fra cui anche quelli economici, che pure negli anni passati erano andati abbastanza bene. Segno importante, questo, di un cambiamento negli interessi dei giovani, che guardano con curiosità anche all'introduzione di nuovi corsi di studio, i quali, in un periodo come questo di così grande incertezza nel mondo del lavoro, possono aprire la strada a sbocchi professionali prima inesistenti o sottovalutati.