Usare i social per fini didattici, il modello Digcomp 2.1

12 giugno 2021 4 minuti
DIGITALE IN CLASSE

I social network vengono oggi utilizzati non solo dagli adulti ma anche dai ragazzi che, come potete capire, sono soggetti maggiormente vulnerabili agli stimoli esterni. Negli ultimi anni, infatti, si è notato come i social siano diventati la prima causa di inquietudini e, a volte, anche mezzi pericolosi per la vita degli studenti e anche dei figli.

 

Cosa si può fare per arginare i fenomeni più pericolosi? La scuola, ancora una volta, è la soluzione ai problemi sociali dei ragazzi. A trovare risposte adeguate al bisogno di canalizzare le loro attenzioni è il Digicomp 2.1, un vademecum rilasciato dall’Unione Europea in grado di supportare i programmi di integrazione digitale tout court.

 

Questo modello, se ben integrato con le classiche materie di studio, può diventare utile anche per fini didattici in modo da canalizzare al meglio le energie dei vostri studenti.

 

Quanto possono essere dannosi i social per i più giovani?

Prima di analizzare come migliorare l’approccio allo studio con i social è necessario valutare i dati provenienti da recenti ricerche condotte su ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. È stato dimostrato come tali soggetti siano estremamente sensibili alle problematiche che i social originano. Infatti l’utilizzo continuo e compulsivo di Facebook, Instagram e TikTok, porta a sviluppare uno stato di dipendenza simile a quello delle droghe.

 

Ad oggi si stima che il tempo trascorso sui vari canali di messaggistica istantanea e piattaforme di condivisione, possa toccare le 22 ore giornaliere. Questo dato, ovviamente, spaventa ed è necessario trovare un rimedio per evitare che i ragazzi si trasformino in soggetti distanti dalla realtà tangibile.

 

I più giovani, dal canto loro, hanno bisogno di essere sempre connessi al mondo esterno e i social network sono il mezzo più immediato e semplice. Solo così è possibile essere parte di un gruppo, anche molto allargato. Ma allontanarsi di colpo a cosa può portare? Al cosiddetto fenomeno FoMo.

 

Il Fear of Missing Out, detto FoMo, è una forma di preoccupazione e angoscia che colpisce proprio chi non vuole essere tagliato fuori dagli eventi che accadono sulle varie piattaforme digitali. Questa, a lungo andare, è stata riconosciuta ufficialmente come patologia e va combattuta con mezzi psicologici.

 

I social, se mal utilizzati, possono danneggiare anche la salute fisica dei ragazzi. È stato dimostrato che smartphone e tablet, mezzi su cui "girano" tali canali, possono influire sulla qualità del sonno. I protagonisti di tale fenomeno sono le luci Led che agiscono negativamente con i processi cerebrali dell’essere umano e non permettono il rilascio della melatonina, complice di un riposo sereno.

 

Tutti i problemi appena enunciati possono essere combattuti ma è bene conoscere i mezzi a vostra disposizione. Come docenti avete gli strumenti educativi necessari per poter aprire un nuovo mondo alle prossime generazioni, ovviamente, servendovi dei social e del loro potere. Ma come? Con il Digicomp 2.1.

 

Come il Digicomp 2.1 può aiutare la società

Il digitale, nella scuola, è uno dei protagonisti per i prossimi processi formativi. Ma cos'è davvero? Si tratta di un sistema di regole stilato dall’Unione Europea, un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli Stati Membri che vogliono sostenere e migliorare le competenze in materia dei loro cittadini.

 

La prima versione del documento è stata resa pubblica nel 2013 ma con l’avanzare del progresso tecnologico si è ritenuto necessario aggiornarlo, arrivando alla versione Digicomp 2.1. Qui vengono descritte le competenze digitali da suddividere in moduli che descrivono abilità, atteggiamenti e conoscenze da acquisire e mettere in pratica in ogni ambito, soprattutto in quello scolastico.

 

Nel Digicomp 2.1 grande importanza va data alla capacità di sapersi informare correttamente durante la navigazione, valutare le fonti, selezionare le più importanti e memorizzare ciò che serve.

 

A tutto ciò bisogna aggiungere una buona capacità di comunicazione di ciò che si vuole condividere, creare metodi di interazione efficaci e in regola con la netiquette, gestendo al meglio la propria identità digitale.

 

Anche alla creazione di contenuti viene data grande importanza. Si richiede l'esposizione di concetti sempre chiari e precisi, rispettando regole, licenze e copyright. Il tutto va fatto sempre attraverso strumenti sicuri, tutelando i propri dati personali.

 

Infine è necessario conoscere le tecnologie digitali e saper fronteggiare ogni problema che possa compromettere il normale funzionamento degli strumenti a disposizione.

 

Come servirsi dei social per finalità didattiche

Una volta compresa l’importanza dei social network e dei pericoli ad essi correlati, è importante sapere come applicare il Digicomp 2.1 alla vita didattica nel breve e lungo periodo.

 

Prima di tutto bisogna saper cavalcare quest’onda di progresso, creando progetti multimediali che possano essere ricondivisi anche sui social, creando una sorta di connessione tra studenti e famiglie. Ma come?

 

Ecco alcuni esempi: gli insegnanti possono, per esempio, creare pagine Facebook che seguano percorsi didattici specifici sotto forma di racconto per testi e immagini. Ricordate di non sottovalutare la creazione di video che possono "sbarcare" anche su altre piattaforme come Instagram e TikTok.

 

Creare coreografie e letture interessanti, ovviamente, corali, possono aiutare i ragazzi a sentirsi parte di un gruppo. A ciò si aggiunge anche la curiosità che li spingerà ad approfondire argomenti, situazioni storiche, contestualizzando accadimenti del passato con il presente. Ciò sarà utile non solo per loro ma anche per altri utenti più avanti con l'età.

 

Condividere con la classe pensieri e contenuti social, significa porsi in una nuova prospettiva in cui la riflessione è padrona. Analizzando il perché si pubblica un certo testo, video o foto, è utile per poter imparare a gestire la propria identità digitale, capendo cosa è giusto da ciò che, invece, non lo è.

 

Il modello Digicomp 2.1 come strumento di riflessione

Dopo aver messo in campo questi esperimenti piacevoli per tutti, è necessario introdurre il concetto di Digicomp 2.1 in chiave teorica. Ai vostri strudenti è necessario spiegare il perché di tale innovazione e, soprattutto, quanto questi metodi siano utili per imparare a usare consapevolmente i social network.

 

Grazie al Digicomp 2.1 è possibile rendere la scuola sempre più alla portata dei tempi che corrono, quindi, ogni studente, in futuro, potrà calibrare la sua presenza nelle varie piattaforme e imparerà a usarle con maggiore consapevolezza, cavalcando l'onda di questa forza propulsiva.

 

L'obiettivo che la scuola si pone, in accordo con il modello Digicomp 2.1, consiste nel saper dare a ogni ragazzo tutti i mezzi adatti per creare relazioni digitali sane, condividere contenuti non nocivi.

 

In ultimo è bene introdurre tali strumenti sin da subito. Infatti i ragazzi hanno bisogno di familiarizzare con gli strumenti tecnologici, conoscendo ogni loro piccolo segreto. Nel futuro questi diventeranno sempre più dominanti e per tale ragione bisogna farsi trovare preparati e propensi a un continuo aggiornamento.

 

Grazie al modello Digicomp 2.1 e a un pizzico di creatività di voi docenti e dei vostri studenti, è possibile creare nuovi modi per divulgare meglio la conoscenza, rendendola sempre più completa, interessante e originale.