Covid scuola: come è andata in queste prime settimane

10 ottobre 2021 5 minuti
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A distanza di un mese dal suono della prima campanella, possiamo affermare con certezza che la scuola rappresenta uno dei luoghi più controllati e sicuri, relativamente alla pandemia ancora in atto. Controllo costante delle mascherine, igienizzazione e rispetto del distanziamento sono all’ordine del giorno, così come la verifica tramite piattaforma dell’esistenza del Green Pass.

 

Un’idea condivisa anche dal ministro dell’Istruzione Bianchi, che ospite di Radio 24 al Caffè della domenica, presentato da Maria Latella, ha sostenuto che la scuola è il posto più sicuro per alunni e docenti. Ciò che preoccupa, al contrario, è il contorno: trasporti pubblici, infrastrutture e luoghi di frequentazione extrascolastici che aumentano i rischi mettendo in pericolo i nostri giovani.

 

In questa direzione, Patrizio Bianchi non ha potuto che stilare un bilancio positivo di questo primo mese, assolutamente vantaggioso in tutte le regioni d’Italia. Infatti, pur avendo riaperto le scuole per circa 10 milioni di alunni e circa 1 milione e mezzo di docenti e personale scolastico ATA, è possibile calcolare pochissimi casi di Covid-19, immediatamente isolati e risolti positivamente. Secondo il nostro ministro, il merito sarebbe in primo luogo dei vaccini effettuati in massa, completando entrambe le dosi sia per gli adulti che gli over 12, ma anche per il controllo puntuale del Green Pass.

 

L’introduzione della piattaforma scolastica per il controllo dei vaccini e il passaggio dallo strumento manuale a quello digitale destava inizialmente molte perplessità. Si trattava di una formalità molto temuta tra i membri del personale scolastico che sospettavano un rallentamento delle attività: ciò che spaventava, in particolare, era l’organizzazione delle verifiche che si immaginava confusionaria e stressante. Ma anche la violazione del diritto alla privacy dei docenti da parte del preside, che ogni giorno verifica lo stato delle vaccinazioni affiancato da un semaforo rosso o da uno verde.

 

E invece, contro ogni aspettativa, la novità introdotta ex lege è stata affrontata in modo serio e preciso, senza frenate e nel totale rispetto della privacy.

 

Prime settimane di scuola: tra paura, stress e la voglia di ricominciare

 

Dal 13 settembre di quest’anno le scuole hanno avviato i controlli automatici per la verifica dell’esistenza dei Green Pass per il tramite dei presidi o di soggetti delegati, risolvendo la maggior parte dei problemi precedenti. L’impasse dei controlli manuali, infatti, riguardava la poca chiarezza di alcuni certificati vaccinali sia in formato digitale che cartaceo e la necessità di scaricarli nuovamente dall’app. IO. Piccoli grandi contrattempi che hanno reso necessaria l’attivazione della piattaforma di controllo.

 

Il merito maggiore, secondo le autorità politiche e sanitarie, è senza dubbio dell’informazione vaccinale, che è riuscita a far comprendere l’importanza della protezione, affievolendo dubbi e paure. Basti pensare che in moltissime città italiane la campagna di vaccinazione anti-Covid ha ottenuto il 95% degli aderenti. Un numero molto elevato se combinato alle misure di protezione e di contenimento e a un’attenzione personale da parte degli studenti.

 

Secondo alcune interviste rilasciate da docenti della scuola primaria e secondaria, vi è grande attenzione tra gli studenti che sembrano conoscere perfettamente le regole del distanziamento. Nel rapporto tra i compagni, si denota una serietà e una consapevolezza dei rischi che si corrono sia durante le ore di lezione che in quelle di ricreazione, segno che le nuove generazioni possono insegnare tanto a noi adulti, colti di sorpresa da questa emergenza sanitaria. In tale direzione, non sembrano esserci elementi di criticità in questo primo mese di scuola, la DAD appare come un’ombra dietro ai banchi di scuola e il segnale di massima positività è proprio la voglia di ricominciare che aleggia all’interno delle aule.

 

Alcune tra le misure più congrue adottate in quest’ultimo mese

 

Da Nord a Sud, tutte le scuole di ogni ordine e grado hanno adottato alcune misure di sicurezza che si sono rivelate congrue alla fase di ripresa che sta vivendo l’Italia. Prendendo spunto da alcune interviste realizzate da Scuola.net ai presidi di vari istituti comprensivi, sono emerse alcune attività comuni come, ad esempio, quella della doppia campanella. L’entrata degli alunni ad orari scaglionati si è rivelata provvidenziale per evitare assembramenti all’ingresso, per questo molti dirigenti hanno deciso di distanziare l’accesso dai 15 ai 60 minuti, risolvendo il primo problema. Molti istituti, inoltre, hanno stipulato una convenzione con le società di trasporto locali per aumentare le corse e i controlli al loro interno, introducendo igienizzanti gratuiti e mascherine fornite dalla regione. Contestualmente, ogni settimana viene consegnato a ciascuno studente un pacco di mascherine, stabilendo l’obbligo di indossarle per i bambini dai 6 anni in su. Viene meno la norma che consentiva ai piccoli della primaria di rimuovere la mascherina nelle situazioni di staticità e distanziamento, secondo Stefano Versari, capo del dipartimento del ministero dell’istruzione, infatti, è possibile toglierla solo in caso di attività fisica in giardino, in palestra o nel cortile della scuola. L’unico esonero all’obbligo della protezione resta per gli studenti che presentano disabilità e per i bambini del nido e delle materne, mentre per i non udenti sono previsti dispositivi trasparenti.

 

La vera novità di questo nuovo anno scolastico è l’aula Covid, dove è possibile isolare gli alunni, i docenti o il personale che manifesta sintomi sospetti di contagio come raffreddore, febbre o tosse. Per i minori, ovviamente, scatta la procedura d’allarme secondo cui vengono contattati i genitori per il prelievo immediato dei figli e la possibilità di rientrare solo dietro certificato medico.

 

Per i colloqui con i prof, invece, è ancora presto e si attende il mese di novembre per i primi incontri che si terranno in presenza. Per il momento alcuni presidi hanno emanato una circolare nella quale si anticipa ai genitori che potranno accedere all’interno dell’istituto solo se dotati di Green Pass.

 

Cosa emerge dalle interviste a dirigenti e genitori: pro e contro di questo primo mese

 

Le testimonianze riportate dai dirigenti scolastici e dai genitori, però, non sono tutte positive e talvolta emergono situazioni di rischio causate dalla poca attenzione al rispetto delle norme Covid-19. Maggiore preoccupazione destano le scuole materne e quelle elementari, che sembrano dare origine ad assembramenti da parte dei genitori sia all’entrata che all’uscita. Pur essendo stati stabiliti orari scaglionati, spesso le mamme si anticipano fuori scuola incontrando i genitori dei turni precedenti e successivi e talvolta sono accompagnate anche dal resto della prole, che crea affollamento. Un altro fattore di rischio sono le mense scolastiche, riaperte in molte regioni d’Italia destano preoccupazione soprattutto per la difficoltà di mantenere il distanziamento. È inevitabile, spiega il personale, evitare di toccare gli stessi oggetti e poiché si tratta di un momento di convivialità e condivisione nel quale si avverte il bisogno di libertà e distensione. Per tale motivo, in questo momento della giornata i controlli sono più serrati e la tensione da parte degli insegnanti sembra aumentare, pur consentendo agli alunni di pranzare in condizioni di serenità.

 

Per quanto riguarda le scuole superiori come licei e istituti professionali, invece, l’esperienza è alquanto positiva, soprattutto dopo la chiusura di bar e punti di ristoro all’interno delle strutture. Inoltre, le interrogazioni avvengono dal posto senza avvicinarsi alla cattedra e rigorosamente muniti di mascherina. I docenti non possono toccare libri e quaderni e la verifica dei compiti assegnati a casa avviene con igienizzazione continua delle mani, secondo le previsioni di legge. Alcune classi sono state divise, formando due sezioni diverse con gli stessi insegnanti, per garantire il distanziamento, pur mantenendo continuità del corpo docente.

 

Dal quadro generale di questo primo mese di scuola emergono dei punti di criticità che devono essere risolti con maggiori controlli e un’informazione costante dei rischi da contagio. Anche se il dato positivo riguarda la buona volontà degli alunni a rispettare le regole. Secondo i presidi e i docenti, gli alunni sono tornati a scuola con una presa di coscienza dell’importanza della scuola in presenza, ma con maggiori problemi di concentrazione e di attenzione. Molti stentano a riprendere i vecchi ritmi, mentre altri decidono di assentarsi per qualsiasi malore, timorosi di un possibile contagio.

 

Nonostante i dubbi e le criticità, noi di Scuola.net siamo fiduciosi nella ripresa e ci fidiamo delle istituzioni, certi che il peggio è passato e che ci attende un futuro senza timori e senza distanze.