I diritti dei bambini in parole semplici: l'opuscolo dell'UNICEF per spiegare ai più piccoli i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

16 novembre 2021 5 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Nel 1989 fu adottata la Convenzione ONU che riconosceva una serie di diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, riportando la giusta attenzione su un argomento fino ad allora trascurato dalle Istituzioni. Un anno ricco di novità dal punto di vista sociale e legislativo, che metteva fine a molte barbarie perpetrate e non punite contro i bambini e gli adolescenti, non ancora riconosciuti come individui pensanti e meritevoli di ascolto e considerazione.

Si tratta di una data storica che fu vissuta come il culmine di una serie di manifestazioni e interpelli parlamentari che videro in accordo la maggior parte dei Paesi del mondo. Finalmente uniti, la maggior parte degli Stati con esclusione degli USA, decisero di ratificarla negli anni successivi e anche l’Italia ebbe l’onore di farlo il giorno 27 maggio del 1991. Da allora, ogni anno viene celebrata la Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini, che cade il 20 novembre, con diverse manifestazioni ed eventi organizzati dalle scuole e dalle associazioni di volontariato preposte alla tutela dei minori.

 

Noi di scuola.net riteniamo questa data di vitale importanza, un’occasione per celebrare la vita esaltandone la parte migliore: quella che riguarda i bambini, la loro tutela e protezione da ogni forma di violenza fisica e psicologica. Proprio per questo vogliamo dedicare particolare attenzione ai progetti che verranno svolti in quella giornata con le più disparate iniziative organizzate dalle Istituzioni scolastiche e dalle associazioni a tutela dei minori.

 

CRC - Convention on the Rights of the Child: a scuola di civiltà!

Ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini per ricordare la Convention on the Rights of the Child adottata dall’ONU a tutela di tutti i bambini. La data è fissata per il 20 novembre e tutti gli occhi sono puntati su questo evento di rilevanza mondiale, ciò su cui si vuole puntare, infatti, è una realtà ancora per molti sconosciuta e riguarda il riconoscimento di quei diritti fondamentali di cui ancora molti minori non godono. Non si tratta esclusivamente di tutelarli contro abusi e violenze, ma anche di riconoscere i diritti di bambini e adolescenti allo studio, al gioco, ad avere un’infanzia serena e a ricevere le cure necessarie in caso di problemi di salute. Basti pensare che nel mondo sono diffuse milioni di associazioni no-profit che lavorano duramente ogni giorno per sottrarre i bambini al degrado sociale, a condizioni di lavoro impensabili anche per gli adulti, alla solitudine fino a situazioni estreme come la guerra.

Realtà apparentemente lontane ma sempre più incombenti anche in occidente a causa dei problemi di povertà acuitisi con l’avvento della pandemia. La Convenzione sui Diritti dei Bambini è stata pensata per abbattere in modo definitivo le disuguaglianze e le discriminazioni tra i giovani appartenenti a diversi Paesi e differenti classi sociali, proponendo un approccio garantista e paritario. In questo contesto, la prima istituzione che viene inevitabilmente coinvolta è proprio la scuola, che ha il compito di accogliere, promuovere e abbracciare in modo virtuale ogni fanciullo. Quella dell’accoglienza indiscriminata è divenuta oggi una vera e propria esigenza che deve superare differenze ideologiche, limiti linguistici religiosi o impedimenti nascenti dal proprio stato fisico. Dopo la famiglia, che spesso si trasforma in carnefice, la scuola può diventare luogo di ascolto e di amore dove i bambini e gli adolescenti sono in grado di dare voce alle proprie idee, mostrare capacità e attitudini, chiedendo di essere ascoltati e accettati nonostante tutto.

 

L’opuscolo UNICEF per spiegare ai più piccoli i loro diritti

Grande aiuto arriva da alcune associazioni di spicco come l’UNICEF, da sempre pronta a difendere i diritti dei più piccini, che in un opuscolo accessibile a tutti, prova a spiegare i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Una sorta di vademecum che è stato accolto positivamente in numerosi istituti che lo hanno utilizzato per affrontare il tema dei diritti del fanciullo ed elaborare attività creative per il 20 novembre. L’opuscolo è semplice ed estremamente chiaro perché spiega proprio ai bambini quali sono i loro diritti. La prima parte spiega brevemente l’excursus storico che ha portato alla definizione della Dichiarazione ONU, formulando principi valevoli per tutto il Pianeta, indipendentemente dall’estrazione culturale, sociale, religiosa ed etnica. In questo modo, il bambino diventa individuo a pieno titolo con proprie opinioni che può esprimere liberamente. Ricordiamo che la Convenzione è stata ratificata da tutti gli Stati, salvo gli Stati Uniti d’America che ne sono rimasti esclusi.

In modo vivace e semplificato, l’opuscolo UNICEF racchiude l’intero contenuto in 5 principi fondamentali:

  • Diritto alla parità di trattamento: per sottolineare il divieto di discriminazione per causa dell’origine, del sesso, della lingua, del colore della pelle, della religione, delle opinioni politiche o a causa di una disabilità.
  • Diritto alla salvaguardia del benessere: in ogni controversia, decisione o provvedimento che abbia a oggetto un bambino, il suo benessere deve essere prioritario. Questo principio vale sia nell’ambito familiare, sia giudiziario che legale.
  • Diritto allo sviluppo e alla vita: ogni vita umana contiene in sé un immenso valore che deve essere tutelato anche in caso di patologie, garantendo l’accesso alla necessaria assistenza medica. Una garanzia che consente a tutti di ottenere un’istruzione adeguata e di essere tutelato contro sfruttamento e abusi.
  • Diritto alla partecipazione e all’ascolto: tutti i bambini hanno diritto a essere ascoltati, presi sul serio e rispettati per la persona che sono e ciò comporta il diritto a essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la loro vita, compatibilmente alla fascia di età a cui appartengono.

Questi principi sono ritenuti inviolabili e devono essere rispettati senza alcuna condizione. Dal giorno del loro riconoscimento, sono stati fatti grandi passi in avanti, implementando le strutture mediche che si occupano della cura di malattie rare, che effettuano le vaccinazioni o somministrano medicine che alleviano le sofferenze. In questa direzione, la percentuale di bambini morti precocemente è drasticamente diminuita e il numero di infanti, soprattutto di bambine, che frequentano la scuola è finalmente raddoppiata e continua ad aumentare di anno in anno.

 

30 anni della Convenzione ONU: tutti passi in avanti

Si tratta di segnali positivi che dimostrano lo sforzo di tutti gli Stati a veder superati retaggi storici che volevano i minori come persone senza diritti. È necessario focalizzarsi sui progressi per ricordare il male di un passato buio e senza tutela minorile. Per tale ragione noi di scuola.net teniamo a commemorare il 20 novembre come una data storica, da festeggiare, celebrare e attenzionare nelle famiglie, nella società e soprattutto nelle classi. Riteniamo che il lavoro svolto da voi professori ogni anno sia di fondamentale importanza per tutti noi, sia per coloro che già ne hanno compreso la portata che per chi ha bisogno ancora di capire il ruolo che i bambini e gli adolescenti svolgono. Apprezziamo le iniziative che vengono organizzate per ricordare il 20 marzo e tutte le attività che pongono l’attenzione sui milioni di bambini sparsi nel mondo che ancora oggi lavorano duramente senza alcuna tutela, sulle bambine a cui vengono mutilati i genitali, sui casi di abusi fisici, psicologici, sulle situazioni di trascuratezza e abbandono che ci fanno capire che il lavoro da fare è ancora tanto. Un lavoro che non riguarda solo le associazioni di volontariato, ma soprattutto le Istituzioni politiche, le famiglie e le scuola, primo osservatorio delle problematiche minorili.

Quest’anno la Convenzione ONU compie più di 30 anni e ogni volta che la celebriamo facciamo un piccolo passo in avanti verso il progresso culturale e sociale, ogni volta che insegniamo ai bambini in classe a rispettare le differenze mettiamo un altro mattone per la costruzione dell’edificio sociale solido e garantista. Ogni qualvolta voi insegnanti vi spendete per spiegare alle vostre classi il contenuto della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, il futuro si dischiude innanzi a voi, lasciando alle spalle l’oscurantismo del passato. Ecco, questo è il ruolo della scuola oggi, non solo insegnare e trasmettere il sapere, ma gettare le basi per un mondo finalmente rispettoso dei diritti dell’infanzia, per ostacolare forme di razzismo, di divisione e di esclusione per qualsiasi motivo.