I cambiamenti nella scuola ai tempi del Covid-19

20 gennaio 2022 2 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Fin dall'inizio della pandemia il settore dell'istruzione è stato duramente colpito: docenti e studenti si sono ritrovati a far lezione attraverso la Dad, non in classe ma da remoto, confrontandosi solo ed esclusivamente attraverso lo schermo di un dispositivo elettronico. Il Covid-19 ha fatto emergere disparità e disuguaglianze prima celate, non soltanto nel mondo del lavoro: precarietà è il termine principe per indicare tutti i problemi che il personale scolastico e gli studenti hanno affrontato (e continuano ad affrontare), perché ha scardinato completamente l'ordine e la struttura a cui i giovani erano ormai abituati. 

Al di là della Dad, numerose questioni da sciogliere sono legate alle attività dei PCTO, utili per acquisire nuove competenze e utilizzarle nel mondo reale una volta ottenuto il diploma. Inoltre, sono mancati l’orientamento e gli stage formativi, soprattutto nel periodo di lockdown.

 

 

PCTO: come ha influito il Covid-19

 

I percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO) sono un progetto importante del Ministero della Pubblica Istruzione, perchè per la prima volta gli studenti si affacciano al mondo del lavoro e hanno la possibilità di immergersi nella praticità dei loro studi. Le linee guida pubblicate dal Miur sono regolate dagli articoli 33 e 43 della legge 107/2015 sui PCTO che disciplinano la durata del progetto in base alla scuola frequentata dallo studente. In sintesi:

  • 90 ore per i licei;
  • 150 ore per gli istituti tecnici;
  • 210 ore per gli istituti professionali.

Durante l'anno scolastico 2020/2021, molti studenti (circa il 70%) non sono riusciti a portare a termine il proprio progetto formativo, altri non sono riusciti a iniziarlo, altri ancora a fatica hanno portato avanti le proprie attività in modalità smart working.

Purtroppo, questo scenario fallimentare si è verificato per due motivi:

  • la mancata organizzazione delle scuole sui PCTO
  • il mancato dialogo con le aziende coinvolte sul piano della sicurezza in presenza (e sull'impossibilità di procedere da remoto).

 

 

Il piano scuola 2021/22 e le possibili alternative ai classici PCTO

 

Per l'anno scolastico 2021/22 l'obiettivo prefissato dal Governo è mantenere le scuole fondamentalmente in presenza: studenti, docenti e personale ATA dovranno rispettare tutte le disposizioni di sicurezza previste per l'emergenza sanitaria, e ricorrere alla Dad in casi di positività al Covid-19. I viaggi di istruzione e le uscite didattiche riprenderanno esclusivamente sui territori in zona bianca, sempre osservando scrupolosamente le norme sanitarie.

E i PCTO? Il piano scuola prevede che siano le scuole ad occuparsi principalmente dell'organizzazione delle attività formative, in pieno dialogo con le strutture che ospiteranno gli studenti coinvolti nel progetto: le aziende, inoltre, devono rispettare tutte le disposizioni previste per l'emergenza sanitaria. Tutto questo in teoria: in pratica la scuola è ancora immersa in numerose questioni irrisolte e molte polemiche.

In tempi di pandemia, per risolvere il nodo PCTO, quali possono essere delle valide alternative alla presenza fissa in sede? Un valido esempio sono i percorsi in modalità blended: percorsi in e-learning con la possibilità di essere integrati con incontri, visite, attività didattiche e attività di tutoraggio da svolgere in presenza. La soluzione "digitale" presenta numerosi vantaggi tra cui:

  • l'autonomia di gestione da parte degli studenti e modalità asincrona;
  • percorsi comuni e standardizzati ma personalizzabili;
  • pubblico più ampio: nessun limite al numero di partecipanti;
  • possibilità di rivedere e riprendere i contenuti per fissare i concetti;
  • partecipazione attiva, con dinamica più coinvolgente.

Inoltre, ogni percorso permette di sviluppare importanti competenze:

  • competenze trasversali e tecnico-professionali spendibili nel mondo del lavoro;
  • competenze personali, sociali e capacità di imparare;
  • competenze di cittadinanza.

Per non sacrificare ancora una volta la formazione degli studenti, è importante guardarsi intorno e sfruttare ogni possibilità che possa trasformarsi in una valida soluzione. La digitalizzazione, soprattutto nel periodo più difficile della pandemia, è stato un valido sostegno per la didattica, e come tale deve essere considerata per tutti gli aspetti della vita scolastica.