Le nuove linee pedagogiche per il Sistema Integrato Zerosei

01 marzo 2022 5 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

La Commissione Nazionale per il Sistema integrato di istruzione ed educazione, costituita nel rispetto del decreto legislativo del 13 aprile 2017 numero 65, ha elaborato le nuove linee pedagogiche per il Sistema Integrato da zero a sei anni, pubblicando l’attesissimo documento ufficiale. Dopo essere state sottoposte a un’attenta consultazione, le Linee guida hanno superato ogni prova e sono state validate, fino a diventare un vero e proprio strumento orientativo nel percorso di sviluppo di tale settore. Nel Sistema integrato di educazione e istruzione vengono garantiti a tutti i minori, dal momento della nascita fino al compimento dei sei anni, medesimi diritti e opportunità di sviluppare liberamente le proprie potenzialità di autonomia, relazione, apprendimento e creatività per affrontare e superare barriere territoriali, disuguaglianze economiche, culturali, etniche e di genere.

 

Il contenuto delle linee pedagogiche

Le Linee guida approvate sono frutto di un lungo confronto con soggetti privati e pubblici territoriali e nazionali che sono inevitabilmente coinvolti nella gestione e organizzazione delle scuole dell’infanzia e di tutti i servizi educativi. Il testo ha una vocazione pedagogica e integrativa dei documenti emanati precedentemente per la scuola dell’infanzia, come le Indicazioni per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia del Primo Ciclo Istruttivo del 2012, che sono poi state aggiornate qualche anno dopo con i Nuovi Scenari del 2018. La finalità di tale testo è proprio quello di aiutare le giovanissime generazioni a crescere in modo sereno e nel rispetto dell’unicità di cui ogni bambino è portatore.

 

La parte I: I diritti dell’infanzia

Il Sistema Integrato di Istruzione ed Educazione dai 0-6 anni intende garantire ai bambini e alle bambine le stesse opportunità e l’abbattimento di tutti i limiti e le disuguaglianze, affinché possano crescere in un ambiente sereno e privo di discriminazione. È importante sottolineare che la fascia d’età in cui si intende operare riguarda la prima fase della crescita umana: periodo in cui viene formato il carattere della persona e dunque un momento cruciale della vita, che getta le basi per costruire l’intera personalità. Per realizzare gli obiettivi prefissati nelle Linee guida, il Sistema Integrato contempla un percorso pedagogico distino in due fasce di età: da zero a tre anni per fornire i servizi educativi e da tre a sei anni, che equivale alla scuola dell’infanzia. Si tratta di una visione unitaria del percorso culturale che da secoli è strutturato in modo segmentato, in base alle fasi di crescita e alle capacità di apprendimento.

 

La Parte II: L’ecosistema formativo

La difficoltà educativa più frequente che si incontra oggi con i bambini riguarda l’ecosistema culturale in cui vivono, ricco di diverse influenze che si sovrappongono ma che non sempre riescono a collimare. Parliamo di abitudini di tipo educativo che hanno a oggetto usi alimentari, stili di vita, linguaggio, relazioni e rapporti con i social media. In questo contesto, i servizi educativi e tutte le scuole dell’infanzia devono imparare a interagire e operare nel modo giusto con questo complesso background che muta continuamente e che è difficile da monitorare. Le insegnanti devono svolgere il difficile compito di stabilire una continuità con il territorio in cui vivono e rafforzare l’alleanza con le famiglie, promuovendo quei valori non negoziabili e irrinunciabili previsti dalla Costituzione italiana.

 

La Parte III: Mettere al centro i bambini

L’errore che viene spesso commesso dagli adulti, invece, riguarda l'idea che i bambini dai zero a sei anni non abbiano una propria dignità e che in questa fase della vita non è possibile pensare al rispetto delle pari opportunità. Psicologi e pediatri sono concordi nel ritenere che l’infanzia non deve essere considerata una fase di preparazione alle tappe successive della crescita ma una tappa compiuta e con caratteristiche proprie che vanno rispettate e valorizzate. È sbagliata qualsiasi tipo di accelerazione o anticipazione sulle fasi di crescita e ogni salto che impedisce la formazione graduale deve essere considerato come un limite alla libertà individuale. Questo significa che ogni bambino va aiutato a vivere ogni fase della crescita secondo capacità, potenzialità e possibilità proprie e che sono diverse da persona e persona.

 

La Parte IV: Progettualità e curricolo, le scelte di tipo organizzativo

Quello del curricolo è probabilmente il punto più dibattuto delle Linee Guida, dal momento che per i bambini dai 0-6 anni si predilige utilizzare il termine progetto pedagogico. Nonostante le titubanze, il concetto di curricolo può diventare uno stimolo alla progettazione e alla continuità dei 0-6 anni attraverso una sana comunicazione con la famiglia, la rendicontazione del servizio prestato e la successiva valutazione. Per questo è importante tenere conto dell’organizzazione degli spazi, della scelta degli arredi, dei materiali, della determinazione dei tempo, delle attività, dell’organizzazione dei diversi gruppi di lavoro e dell’intenzionalità didattica, fattori che, se ben combinati, diventano gli elementi fondamentali del curricolo.

 

La Parte V: Tutte le coordinate della professionalità

L’organizzazione pedagogica e la progettazione educativa di tutti i servizi da 0-6 anni si basano su un tipo di attività collegiale non individualistica ma del gruppo di lavoro. Ciò che conta in questa fa è proprio la collaborazione e l’aiuto all’interno del team e deve essere favorita dagli educatori e dal personale ausiliario al massimo grado. È necessario puntare sulla combinazione tra documentazione, osservazione, valutazione formativa e autovalutazione che aiuta l’intero sistema educativo e caratterizza la progettazione didattica. Si tratta di una delle fasi di maggiore importanza perché viene valorizzata la collaborazione, il lavoro in team e quelle abilità che creeranno le basi a una crescita graduale e ben strutturata. Proprio per questo è necessaria un’idonea formazione dei professionisti, che devono essere in grado di affrontare eventuali criticità del gruppo.

 

La Parte VI: Garanzie della Governance

In Italia le scuole dell’infanzia e i servizi educativi rivelano la loro grande fragilità e pagano lo scotto delle criticità acuite dalla pandemia. Per tale ragione il sistema educativo per i bambini da zero a sei anni ha bisogno di continue attenzioni che riguardano investimenti culturali, economici, decisioni amministrative, scelte pedagogiche e politiche che possono implementare i meccanismi educativi, a tutto vantaggio dei bambini. Si tratta di interventi che devono avere a oggetto la formazione del personale, il coordinamento pedagogico, l’implementazione delle sezioni primavera e di tutti quei poli per l’infanzia che danno una marcia in più all’educazione dei nostri piccoli.

 

Le Linee pedagogiche e il percorso per giungere alla loro elaborazione

Le Linee Pedagogiche per il sistema integrato dai 0-6 anni sono state frutto di un lungo percorso che ha richiesto ben sette incontri nazionali organizzati dal Ministero in cui sono stati coinvolti circa 60 organismi per il coordinamento come associazioni sindacali, cooperative, federazioni, enti locali, regioni, forum e rappresentanti del mondo accademico. A livello territoriale, invece, ci sono stati ben 21 incontri tenuti dagli uffici scolastici a base regionale che hanno visto la collaborazione di ANCI regionali, Regioni, oltre a esponenti politici, ricercatori, amministratori e ovviamente i genitori. Per addivenire a un sistema unitario, sono stati raccolti più di 2000 questionari e 210 schede online di lettura ragionata messi a disposizione dei gruppi di stakeholder strutturati e circa 34 scritti contenenti suggerimenti e osservazioni necessari per poter elaborare il testo finale.

Non mancano, all’interno delle Linee guida, riferimenti e indicazioni precise per situazioni più specifiche che hanno a oggetto la disabilità, l’inclusione, il contrasto degli stereotipi, l’educazione alimentare e le modalità di coordinamento dei linguaggi espressivi molteplici. Problematiche che richiedono grande formazione, sensibilità, educazione al rispetto e un lavoro che deve partire dagli educatori per riflettersi in modo diretto sui gruppi classe. Non possiamo negare che i bambini piccoli hanno già una precisa percezione del mondo che li circonda e nella maggior parte dei casi tale percezione è quella trasmessa dalle famiglie da cui provengono. Per tale ragione, la scuola deve lavorare in stretta collaborazione con i genitori per trasmettere gli stessi valori, correggendo, ove necessario, quelle piccole disfunzioni che dovessero emergere nel percorso educativo. Un lavoro complesso, dunque, che ha portato alla nascita di un testo di notevole importanza sia dal punto di vista educativo che contenutistico, per gettare le basi per un futuro dove, ci auspichiamo, non esisteranno più discriminazioni, disuguaglianze e disparità.