Inquiry Based Learning: che cos'è e perché è efficace

13 aprile 2022 5 minuti
DIDATTICA INNOVATIVA

L’Inquiry Based Learning come alternativa all’insegnamento di stampo classico

Nell’ambito delle metodologie didattiche si distinguono essenzialmente due grandi categorie, con tutte le sfumature del caso: il tradizionale insegnamento dall’alto e gli innovativi approcci metodologici che mettono al centro dell’apprendimento la sperimentazione, il ragionamento critico e il problem solving. Tra le metodologie del secondo tipo rientra a pieno titolo l’IBL (Inquiry Based Learning: insegnamento basato sull’indagine), nota anche con l’acronimo IBSE (Inquiry Based Science Education: educazione scientifica basata sull’indagine). Tale approccio di metodo deve la paternità a due grandi pedagoghi come Dewey e Piaget e trova una prima applicazione negli anni Sessanta del secolo scorso, ma si è affermato e perfezionato in seguito alla promozione della Commissione Europea con il Rapporto Rocard del 2007.

 

Che cos’è la metodologia didattica IBL

L’estrema specializzazione del sapere fa sì che ogni enciclopedismo venga giocoforza vanificato dalla continua obsolescenza delle competenze. In questo contesto l’insegnamento di stampo classico si rivela in genere meno efficace rispetto a una metodologia dinamica e flessibile come può essere l’Inquiry Based Learning: gli alunni non sono più e soltanto dei semplici recettori di nozioni, ma diventano i protagonisti di un’esperienza educativa durante la quale possono porre domande, avanzare ipotesi, svolgere verifiche ed effettuare esperimenti sotto la guida del docente. Alla fine del processo di apprendimento c’è anche la possibilità di discutere insieme e interpretare i dati emersi dall’indagine, compatibilmente con lo specifico campo di applicazione.

 

Inquiry Based Learning: perché è efficace

Il nozionismo classico ha l'ineludibile svantaggio di mettere in secondo piano la formazione critica dello studente, mentre una didattica di tipo IBL si pone l’obiettivo di fornire ai ragazzi gli strumenti essenziali per investigare e interpretare la realtà circostante. Spinto da curiosità e stimolato dagli interessi personali, lo studente avrà maggiori possibilità di appassionarsi allo studio di una determinata disciplina, con tutto ciò che ne consegue in termini di appagamento e agevolazione di inserimento nel mondo del lavoro. In Italia si assiste da anni a un diminuito interesse dei ragazzi per le discipline scientifiche, un fenomeno che è stato messo in relazione diretta con il modo in cui la scienza e la tecnica vengono insegnate a scuola. Ebbene, secondo la comunità scientifica il passaggio indolore dal tradizionale approccio deduttivo all’insegnamento basato sull’investigazione, tipico di metodologie come l’IBL, segnerà senz’altro un positivo cambio di tendenza.

 

Percorso progressivo dell’IBL

Fermo restando che l’IBL non si basa su un rigoroso protocollo e quindi si presta a una certa libertà di interpretazione a seconda dell’ambito di applicazione, in tutti i casi gli studenti coinvolti dovrebbero prevedere i seguenti passaggi:

  • porsi significate domande di indagine;
  • raccogliere evidenze sperimentali;
  • avanzare possibili spiegazioni delle evidenze scientifiche;
  • interpretare tali formulazioni;
  • trarre conclusioni e confrontarle con i risultati attesi.

Dal momento che tra l’insegnamento tradizionale e l’IBL ci può essere una sensibile distanza metodologica, il consiglio è di seguire un percorso graduale. Il primo livello è detto Inquiry confermativo in quanto gli studenti hanno a che fare con fenomeni noti e prevedibili; il secondo step è l’Inquiry strutturato, in cui il docente propone la domanda e suggerisce l’iter di insegnamento; il terzo livello è detto Inquiry guidato dato che l’insegnate si limita a proporre la domanda di indagine; l’ultimo livello di IBL è l'Inquiry aperto, fortemente consigliato ai ragazzi che abbiano fatto sufficiente pratica degli step precedenti e che finalmente vengono lasciati liberi di porre domande di ricerca, scegliere il procedimento da seguire e formulare interpretazioni dell'esperimento.

 

Le cinque fasi dell'apprendimento IBL

Il protocollo dell’IBL non è rigido in quanto ciascun insegnante ha la possibilità di scegliere il percorso formativo più adatto alla platea di riferimento e all’ambito di applicazione. Per cui è possibile adottare una didattica progressiva che vada dall’indagine confermativa a quella aperta passando per gli stadi intermedi, oppure si può optare per uno o più livelli di indagine e su questi basare l’intera attività formativa.

Indipendentemente dal livello di Inquiry scelto, la progettazione dell’attività didattica può prevedere cinque fasi di apprendimento secondo la teoria denominata Learning Cycle delle 5E:

  • Engagement (ingaggio): gli studenti vengono introdotti al problema e si cimentano in un’indagine preliminare; questa fase si svolge in classe.
  • Exploration (esplorazione): gli studenti pongono domande di ricerca e avanzano ipotesi; questa fase si può svolgere sia in classe sia in laboratorio o all’aperto.
  • Explanation (spiegazione): i gruppi di studenti discutono i primi dati emersi dall’esperienza diretta o dalla sperimentazione laboratoriale; di solito questa fase si svolge a casa.
  • Elaboration (elaborazione): gli studenti elaborano le scoperte e approfondiscono le conoscenze acquisite; questa fase si svolge in classe o in laboratorio.
  • Evaluation (valutazione): gli studenti organizzano attività di autovalutazione formativa; in genere l’ultima fase si svolge in classe.

 

Lo studente come un ricercatore scientifico in scala ridotta

Il metodo di apprendimento dell’Inquiry Based Learning evoca a grandi linee e con le dovute proporzioni l’indagine di un vero e proprio ricercatore scientifico: lo studente fa congetture, le verifica, impara dai propri errori e interpreta i risultati ottenuti dalla sperimentazione diretta. Tanto è vero che le varie fasi dell’attività di IBL possono essere riguardate come i contenuti di una relazione di studio sperimentale, che è il resoconto di uno studio in cui un’ipotesi scientifica viene sottoposta a una prova empirica. Lo scopo di questo testo è quello di far conoscere alla comunità scientifica il risultato del proprio lavoro. Proprio come in una relazione di studio sperimentale si discutono i dati emersi dalla ricerca e si confrontano con i risultati attesi, nel corso di un’attività di IBL gli studenti riuniti in gruppi predispongono momenti di discussione alla fine di ogni fase di indagine.

 

Applicazione dell’IBL a ogni disciplina di insegnamento

L’aspetto più interessante di una metodologia di apprendimento basata sull’investigazione è che non si applica esclusivamente alle discipline scientifiche, anche se è soprattutto a beneficio di queste ultime che è stata introdotta. Del resto, il nozionismo investe qualsiasi disciplina di insegnamento e sia allora benvenuta qualsiasi didattica volta a stimolare la curiosità dello studente e sviluppare le sue capacità di problem solving. Non sono pochi, per esempio, i docenti che hanno applicato l’approccio metodologico dell’IBL all’insegnamento della storia. In questo caso i ragazzi vengono guidati nell’analisi di fonti storiche che affrontano una stessa questione da diverse angolature. Così possono rendersi conto che la storia, lungi dall’essere un elenco di fatti, è anche e soprattutto l’interpretazione dei documenti storici. In pratica si parte da una precisa domanda di indagine come, per esempio: perché è caduto il Muro di Berlino? Attraverso la presentazione delle fonti e la formulazione di ipotesi, si stimola il dibattito aiutando lo studente ad arricchire il ventaglio delle cause che hanno determinato questo particolare evento storico.

 

Insegnamento a distanza con il metodo IBL

Determinate fasi dell’attività di IBL non possono che tenersi in laboratorio o all’aperto, quando l’esperimento prevede rispettivamente l’utilizzo di materiali specifici o l’osservazione di fenomeni ambientali, ma il resto dell’attività può essere svolto sia in classe sia da remoto. In quest’ultimo caso, è possibile usufruire di piattaforme come Office 365 e Microsoft Teams. In particolare, quest’ultima si presta alla divisione in gruppi di studenti che ripropone la formazione a isole di banchi. Utilizzando queste piattaforme si renderà attiva e interattiva la didattica, così come strumenti quali Wooclap e Mentimeter stimolano la partecipazione e facilitano il monitoraggio delle cinque fasi della metodologia Inquiry Based Learning.