L'apprendimento adattivo: che cos'è, come funziona, limiti e vantaggi

23 giugno 2022 5 minuti
DIDATTICA INNOVATIVA

L’apprendimento adattivo è una metodologia educativa che utilizza supporti didattici su misura del discente per rispondere ai suoi specifici bisogni di apprendimento. Per ottenere risultati ottimali occorre tenere presente due elementi: una stabile infrastruttura su cui basare il processo di apprendimento e un contenuto valido che dia vita a lezioni interessanti ed efficaci dal punto divista della didattica. Questo innovativo metodo educativo fa ricorso ad algoritmi informatici per strutturare l’interazione con l’alunno, offrendo attività di apprendimento e risorse personalizzate specifiche per i bisogni del singolo. Ciò non significa che il docente deve creare lezioni differenziate per ogni studente, ma un percorso didattico con svariate opzioni connesse tra loro dal risultato che potrà ottenere negli esami valutativi. In questi casi, la struttura del programma si fonda su unità di apprendimento ridotte e autonome che si aprono e si chiudono a seconda delle esigenze del ragazzo, sulla base di specifici algoritmi che potrebbero prevedere anche sistemi innovativi di Intelligenza Artificiale.

 

I benefici dell’apprendimento adattivo per l’apprendente

Lo studente che utilizza questo sistema di insegnamento riesce a migliorare più rapidamente rispetto ai percorsi tradizionali per due diverse ragioni: la prima riguarda l’interesse che riesce a trasmettere nel giovane, che si sente finalmente compreso, valutato per ciò che realmente è e riesce a dare, senza aride standardizzazioni e vuote equiparazioni con il resto della classe; il secondo motivo è più tecnico e ha ad oggetto il metodo applicato, che essendo personalizzato, è in grado di colmare vuoti formativi e risanare aree del programma mai comprese. Si tratta di un percorso che necessita di ambienti scolastici adatti, di supporti digitali funzionali e di docenti in continua formazione che siano in grado di organizzare la classe in modo diverso rispetto alla classica lezione. La digitalizzazione operata negli ultimi anni aiuterà la scuola ad affrontare anche questo tipo di trasformazione. A tal proposito non bisogna trascurare un altro importante fattore: quando l’utente risponde correttamente, il sistema seleziona in modo automatico il percorso più adatto per le sue esigenze mostrandogli solo contenuti similari. Al netto dei benefici psicologici ottenuti dallo studente, che sente di fare continui progressi, il discente è anche in grado di sfruttare al massimo grado il tempo di formazione, ottenendo informazioni sempre nuove con progressi visibili giorno dopo giorno. Di contro, anche il docente può verificare i miglioramenti ottenuti, soprattutto quando ha in carico alunni diversi con bisogni e caratteristiche differenti di apprendimento e che seguono percorsi individuali e cuciti su misura dei suoi bisogni. L’obiettivo che si pone l’apprendimento adattivo digitale è proprio questo: consentire a qualunque studente di conseguire la conoscenza seguendo i propri ritmi, senza restare indietro ma mantenendo i livelli di efficacia e soddisfazione costantemente alti.

 

Il problema della didattica tradizionale: bassa motivazione per lo studente

Qualsiasi insegnante che svolga questo lavoro da oltre un decennio può dare prova di un fenomeno sempre più frequente nella scuola: la mancanza di motivazione negli alunni, che svuota le lezioni dall’iniziale entusiasmo, sia del docente che degli alunni. In una società dove impera l’omologazione, l’Apprendimento Adattivo attraverso l’e-learning può essere una speranza per la rivoluzione didattica a cui la scuola agogna da anni. E noi di scuola.net non aspettiamo altro che vedere insegnanti appassionati e soddisfatti del lavoro che svolgono e giovani studenti finalmente entusiasti della scuola, che in questa prospettiva può essere considerata come luogo di rinascita culturale e non più di ristagno delle idee. Secondo uno studio elaborato dall’Università Americana del Connecticut nel 2012 che ha avuto ad oggetto l’analisi di circa 2000 ragazzi dai 6 ai 19 anni, questo sentimento di demotivazione e noia causa uno stato di frustrazione soprattutto quando lo studente avverte che i contenuti che gli vengono proposti sono troppo complessi o troppo semplici per il suo livello di preparazione. Come avviene spesso con i metodi tradizionali di insegnamento, infatti, il corpo docenti deve organizzare lezioni che si adattano all’intera assemblea, elaborando soluzioni didattiche di compromesso che siano adeguate più o meno a tutti. Lo studio elaborato in America ha fatto emergere un dato molto interessante: quando si utilizza un percorso formativo in e-learning, lo studente si sente molto più motivato e coinvolto e questo significa, in termini pratici, maggiore coinvolgimento alla lezione, efficacia dell’insegnamento e risultati superiori rispetto ai percorsi ordinari.

 

Si tratta di una tesi confermata anche da Donald Taylor, esperto di Formazione Aziendale presso il Workplace Expert che ha presentato il consueto Survey annuale nel quale sono indicati i dati mondiali sulla Formazione e lo Sviluppo. Nel suo studio Donald Taylor ha proposto un quesito a circa 900 esperti della formazione operanti in più di 60 Paesi: "Qual è la questione più dibattuta nell’ambiente della Formazione e dello Sviluppo negli ultimi anni?" Le risposte sono state incanalate in una sola grande questione, quella dell’Adaptive Learning che ha iniziato a diffondersi a partire dal 2013 in molte scuole americane fino a giungere anche in Europa .

 

Come organizzare una lezione fondata sull’Apprendimento Personalizzato

Giunta in Italia, questa nuova metodologia fa sorgere un dubbio comune a molti docenti: come organizzare una lezione basata sull’Apprendimento Personalizzato? Il docente che intende utilizzare questo tipo di percorso può iniziare a differenziare le esercitazioni in classe e quelle assegnate a casa, dedicare un tempo per le spiegazioni in classe che prevedono esempi fondati sull’esperienza del singolo alunno. Non possiamo più negare, infatti, che ogni alunno è diverso dall’altro e se l’omologazione rende più semplice il lavoro dell’insegnante, riduce senza dubbio l’entusiasmo e la voglia di migliorare. Pensiamo agli alunni che studiano inglese privatamente e che in classe devono sostenere lezioni "standard" che hanno ad oggetto argomenti già conosciuti e metabolizzati, ma anche ai bambini che studiano musica e sono costretti a seguire lezioni che non stimolano la voglia di migliorare e darsi da fare. Sono solo alcuni esempi che fanno emergere la necessità di personalizzare l’apprendimento, scendendo al livello del singolo e non viceversa. In questa prospettiva, il compito di voi docenti è quello di porre massima attenzione a ogni bambino, valutando le sue capacità, potenzialità e competenze e ponendosi domande importanti come: sta facendo progressi? È interessato alle spiegazioni in classe? Ha avuto delle evoluzioni nella didattica? Solo uno studio attento della situazione potrà dare inizio a percorsi alternativi, digitali e personalizzati, per ottenere risultati ottimali. Quella dell’Adaptive Learning è un modo di insegnare e considerare il discente nuovo e rivoluzionario, nel quale ogni persona viene considerata unica e diversa, con un background esclusivo e differenti potenzialità.

 

I limiti dell'Apprendimento Adattivo

Se ben incanalato, questo percorso può realmente soddisfare i bisogni formativi del discente grazie a strumenti digitali come testi interattivi, video e altre forme di Augmented Intelligence come ad esempio le chatbot che rilevano vuoti formativi, dando la possibilità di far recuperare all’alunno eventuali gap accumulati negli anni. Pur presentando indubbi vantaggi, questo metodo personalizzato presenta alcuni svantaggi. Il più importante è la mancanza di interazione con i compagni durante la fase dell'esercitazione, dal momento che ciascuno deve svolgere compiti diversi e non ha la possibilità di confrontarsi con gli altri. La scuola, infatti, è una combinazione di fattori sociali, psicologici e sociali che insieme conducono il bambino verso una crescita sana ed equilibrata e tra questi vi è certamente la condivisione con gli altri. Ma non solo, se è vero che questo percorso può avere luogo solo con supporti digitali, è vero anche che il loro utilizzo a scuola potrebbe aumentare il rischio di dipendenza, già molto sentito nelle giovani generazioni. Vi è, infine, un ultimo rischio evidenziato dai pedagogisti nell'uso di questo metodo, ed è la mancanza di apprendimento fondato sull'esperienza: se infatti l'apprendimento personalizzato si basa solo su teorie e spiegazioni, manca un elemento portante della didattica ed è la pratica e l'esperienza di ciò che si studia.