5 motivi per creare un orto di classe

17 novembre 2022 4 minuti
CREARE INSIEME

Si chiamano orti didattici e rappresentano l'ultima frontiera raggiunta nel percorso educativo e formativo dei bambini, un'attività che insegna loro a sporcarsi le mani, a comprendere l'importanza del cibo biologico e di qualità in termini di salute. Al tempo stesso rappresenta una fucina di approfondimenti scientifici, storici, artistici e geografici. Un approccio interdisciplinare che sta ottenendo sempre più consenso dalle scuole, anche le primarie, desiderose di premiare un metodo nuovo ed entusiasmante attraverso queste aule a cielo aperto.

 

Cosa sono gli orti didattici

Non solo quaderni, libri e compiti sui banchi di scuola, ma anche zappa, il grembiulino apposito e i semi che daranno vita all'orto didattico. Nelle aule delle scuole italiane appaiono nuovi oggetti da usare per far sporcare di terra le mani degli alunni. Con questa nuova iniziativa le scuole, di ogni ordine e grado, si preparano a trasformare un piccolo pezzo di terra in una vera e propria aula creativa e unificatrice. Un'attività attraverso la quale i bambini imparano la coltura degli ortaggi, piantando semi e assistendo alla loro meravigliosa crescita che li trasforma in vere e proprie piante. Osservano la natura, i suoi ritmi perfetti e scanditi dal lento scorrere del tempo, imparano il ciclo delle stagioni e raccolgono il frutto di questo duro lavoro. Bambini che vestono i panni di agricoltori in miniatura e si cimentano in attività manuali stimolanti, grazie alle quali sperimentano e sviluppano nuove capacità, imparano a conoscere l'universo delle piante, fanno esperienze dirette sul campo, al tempo stesso istruttive e rilassanti. Un altro, grande, vantaggio degli orti di classe è quello del lavoro di gruppo e di una totale inclusione, anche dei ragazzi diversamente abili. I benefici di un orto didattico e quindi del contatto del bambino con la natura sono addirittura confermati da studi internazionali, in particolare la Fao, l'Organizzazione per le Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, ha realizzato un grafico contenente i cinque maggiori vantaggi di un orto coltivato a scuola.

 

1. Alla scoperta del cibo sano

Insegnare ai bambini i principi nutritivi della frutta e della verdura non è semplice, ma in questo modo i bambini superano quasi naturalmente la paura “cibo verde”. Gli studenti, attraverso la coltivazione degli ortaggi, non solo trascorrono qualche ora all'aria aperta, a contatto con la natura, ma imparano anche ad amare il frutto del loro lavoro, a beneficio della salute e di un'alimentazione più corretta. 
Come è ben noto, i bambini hanno una naturale avversione verso le verdure, ma è stato dimostrato che avere un orto in classe aiuta gli alunni a mangiare più frutta e verdura senza fare i soliti capricci a tavola. 

 

2. Impegnarsi a coltivare frutta e verdura

Uno spazio dedicato al verde in una scuola, che sia un orto interrato o coltivato all'interno di strutture mobili, non è soltanto l'occasione per insegnare ai bambini quali siano i frutti della terra, ma anche un modo per imparare come farli crescere. L'orto richiede attenzioni, impegno costante, un compito da svolgere tutti i giorni. In questo modo si insegna ai bambini a prendersi cura di un elemento che dipende dalle loro cure e così si innesca un meccanismo che porta l'allievo a una maggiore responsabilizzazione. Con un orto il bambino fa propria una routine che parte dalla coltivazione e termina con la raccolta dopo che in ogni fase si è curato e controllato il prodotto del proprio lavoro fino alla spontanea meraviglia quando si vede sbocciare il frutto o l'ortaggio.

 

3. Il lavoro di squadra

Un aspetto fondamentale che non va sottovalutato è che un orto contribuisce ad alimentare il lavoro di squadra. La coltivazione di un piccolo pezzo di terra prevede un team di persone che insieme collaborano, si aiutano, alcune volte si confrontano anche su quali possano essere le strategie migliori da adottare, naturalmente sotto l'occhio attento di voi insegnanti. In questa fase i bambini seguono le linee guida impartite dai docenti, ma sono anche liberi di sperimentare, di fare esperienza, di imparare sbagliando. Gli alunni si passano gli utensili, piantano i germogli che diventeranno piante, li innaffiano quotidianamente in un clima di armonia e sostegno. Ulteriore beneficio l'inclusione è totale e coinvolge anche i bambini diversamente abili, che possono rendersi utili, al pari degli altri, in ogni fase del progetto. Un'aggregazione completa che unisce ancora di più i bambini quando vedono insieme il frutto del loro lavoro, partecipando a un collettivo senso di gratificazione.

 

4. Maggiore valore per chi coltiva questi alimenti

I bambini con un orto in classe imparano a riconoscere il valore della fatica, della costanza e dell'impegno necessario che la coltivazione richiede e in questo modo apprezzano maggiormente coloro che questo lavoro lo svolgono come mestiere. Lavorare in modo attivo a un piccolo orto tende a far crescere il rispetto verso l’attività agricola in generale e verso le persone che si impegnano nel coltivare i prodotti che arrivano nelle tavole dei bambini stessi. Gli orti realizzati a scuola sono un importante momento didattico, un'occasione di crescita, di maggiore consapevolezza sia nei confronti del prodotto che in quelli del produttore.

 

5. Promozione di una sana alimentazione

Attraverso gli orti didattici non solo si insegna ai bambini a mangiare più volentieri la verdura, ma anche che il risultato di quel lavoro impegnativo e di squadra è estremamente sano. Parallelamente alle azioni manuali svolte all'aria aperta, gli insegnanti educano i bambini a un'alimentazione corretta, focalizzando la loro attenzione verso l'importanza della presenza di frutta e verdura nei loro pasti e spuntini. L'orto a scuola non è importante soltanto per i bambini, ma è un'occasione di crescita anche per gli insegnanti. In un contesto diverso imparano a conoscere meglio gli allievi, la loro personalità e i loro limiti, scoprendo nei ragazzi più difficili, abili e sorprendenti collaboratori. Ma l'orto è anche l'occasione per legare l'attività in sé alle discipline che si insegnano fra i banchi, in un contesto interdisciplinare, come la biologia con il ciclo della pianta, la matematica con il calcolo delle superfici, la geografia con la provenienza dei prodotti o la storia con l'uso degli ortaggi in antichità.

 

Orto in condotta: un progetto slow food

Orto in condotta nasce con lo scopo di dare solidità e continuità a iniziative di questo tipo. Le scuole, sottoscrivendo un protocollo d'intesa, garantiscono un impegno della durata minima di tre anni. Un progetto che ha preso il via nel 2004 e vede con soddisfazione realizzare ogni anno migliaia di orti. Uno strumento che è a ragione considerato il veicolo principale per educare i bambini verso una consapevolezza ambientale e alimentare all'interno del sistema scolastico. Piccole comunità, composte da alunni, docenti, genitori e produttori locali che mantengono viva la tradizione e rendono possibile quello scambio di nozioni e valori sull'importanza della salvaguardia dell'ambiente e la cultura del cibo. Attraverso la trasmissione del sapere e degli antichi sapori le nuove generazioni crescono in maniera più sana e consapevole. Sull'onda del successo e dell'entusiasmo che tali iniziative hanno riscosso, sono moltissime le scuole che stanno rimodellando i propri programmi tenendo conto e inserendo spazi dedicati a tali attività e ancor maggiori sono gli enti, le associazioni e le università che hanno deciso di promuovere gli orti didattici all'interno delle scuole con contributi mirati. I detrattori degli orti didattici considerano il fenomeno una moda passeggera e priva di contenuti e vantaggi, ma, al contrario, i loro sostenitori valutano il progetto in modo estremamente positivo, portando a sostegno tutti i benefici che esso comporta per i bambini, nella speranza che le nuove generazioni non imparino a coltivare soltanto gli ortaggi, ma anche un maggior rispetto per l'ambiente e la natura.