Iniziative scolastiche per la giornata mondiale contro il bullismo e cyberbullismo

22 novembre 2022 5 minuti
CREARE INSIEME

La Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo è stata istituita il 7 febbraio del 2017 e da allora è diventato un appuntamento attesissimo per le scuole e le istituzioni italiane, che si stanno impegnando da anni contro questo fenomeno sempre più dilagante. Non è un caso che questa festa venga celebrata nello stesso periodo della Giornata Europea della Sicurezza in Rete (Safer Internet Day), organizzata dalla Commissione Europea, fissata per l'11 febbraio. Si tratta di un’iniziativa che vuole mettere in luce il problema dandogli sempre più rilevanza, chiedendo alle scuole di presentare specifiche proposte didattiche a tema, per dire No al bullismo sensibilizzando bambini, giovani e adulti delle nostre comunità su tale tema. Le forze politiche nazionali, congiuntamente alla Commissione Europea e al Miur, sono unite nell’elaborazione di campagne, programmi, progetti ed eventi da organizzare nelle classi, rendendo partecipi in primo luogo gli studenti, vero humus della società del futuro.

 

L’impegno del Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Se analizziamo i dati elaborati dall’Eures per il 2019-2020, possiamo comprendere la gravità del fenomeno: la ricerca ha infatti rilevato che 9 giovani su 10 sono stati interessati dal fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, sia come vittime che come autori di azioni contro i propri amici. Non solo, su 1.022 alunni delle scuole superiori di secondo grado della Capitale, è emerso che il 66,9% è stato vittima di bullismo almeno una volta e che l’81% ha assistito a tali eventi, mentre il dato più grave registrato è che il 34% di episodi di questo tipo si svolgono all’interno della scuola. Si tratta di dati gravissimi, che pongono l’accento sul dilagare di una mentalità di sopraffazione e non rispetto verso i propri coetanei che va arginata con interventi mirati, che partono necessariamente da un cambio di mentalità. Non possiamo pensare di risolvere questo problema con un sistema di punizioni che fungano da deterrente. Ciò che occorre, infatti, è l’azione congiunta di scuola e forze sociali, aiutate e finanziate dalla politica, per coinvolgere ragazzi e famiglie al fine di trasformare radicalmente la mentalità della sopraffazione e della violenza.

 

Sensibilizzare famiglie e alunni al problema del Cyberbullismo

Su questa strada, il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani ha proposto per quest’anno una serie di attività che intendono sensibilizzare sui pericoli palesi e occulti del web, limitando i casi di cyberbullismo. Le attività interesseranno le scuole di ogni ordine e grado che sono invitate, inoltre, a organizzare specifiche attività didattiche ed extra didattiche per dare massima eco al problema. Se, infatti, il bullismo causa grosse difficoltà nelle classi, il fenomeno del cyberbullismo non è da meno, dando vita a strascichi psicologici e sociali di tale gravità che talvolta conducono il giovane al gesto estremo del suicidio. Ciò di cui parliamo, pertanto, è un programma che dia davvero vita a una riformulazione della mentalità dei giovani, per insegnare loro in primo luogo a utilizzare Internet nel modo giusto, per costruire relazioni, rafforzare legami e non per distruggere. Dalle ultime analisi elaborate, è emerso infatti un degrado morale da addebitarsi anche ai social network, che fungono da rifugio per i giovani già dalle scuole medie: adolescenti che si mostrano sempre più interessati alla vita "irreale" dei social piuttosto che a rapporti sociali veri e propri. Un fenomeno che li porta a isolarsi dai propri coetanei per vivere vite parallele dove amano nascondere la propria identità, fare scherzi dannosi per i propri amici e diventare belve divoratrici della dignità altrui, distruttori di esistenze già fragili, di personalità deboli che fanno fatica a emergere.

 

Le iniziative scolastiche adottate

Con queste premesse, la Giornata Mondiale contro il Bullismo e il Cyberbullismo diventa una priorità nelle classi, un argomento da trattare in modo costante anche nel corso dell’anno e in modo più incisivo il 7 febbraio. Ma quali sono le iniziative che possono essere adottate dai docenti e che sono di reale interesse per gli studenti? La prima attività da svolgere è quella di una massiccia prevenzione soprattutto nei confronti della famiglia, affinché si instaurino rapporti di solidarietà tra genitori e figli, con la libertà per i bambini e i ragazzi di parlare apertamente delle paure e dei dubbi che sopravvengono. In situazioni di pericolo, infatti, l’aiuto più importante è quello che arriva dalle famiglie che devono essere pronte ad ascoltare, accogliere e affrontare nel modo giusto. Pensiamo ai casi di revenge porn, sempre più frequenti tra adolescenti, o alle situazioni di nonnismo tutt’altro che obsolete anche tra i banchi delle scuole medie.

 

Elaborare progetti che coinvolgano anche le famiglie

In questo contesto, i primi progetti messi a punto dalla scuola devono coinvolgere i genitori parlando loro dei diversi tipi di bullismo e degli scenari che possono derivarne. Non dobbiamo partire dal presupposto che gli adulti siano persone esperte, ben informate e consapevoli del fenomeno, molti, infatti, sottovalutano il problema e non si rendono conto delle conseguenze che causa il bullismo.

Gli impegni di lavoro, un’inesatta informazione o semplicemente la convinzione che i propri figli non potrebbero mai cadere nella rete del nemico induce alcune famiglie a un approccio superficiale della questione. Per questo è importante che la scuola educhi le famiglie invitandole a essere più attente ai comportamenti dei propri figli, monitorando le connessioni a internet, testando le amicizie che frequentano ed eventualmente ispezionando il cellulare, se ci sono dubbi. Insomma, il cambio di mentalità può iniziare solo se si accetta che ogni ragazzo, indipendentemente dal ceto sociale, dal livello culturale della famiglia di origine e dall’andamento scolastico, possono diventare vittima e carnefice.

 

Eventi, manifestazioni e riproduzioni

Nonostante la buona volontà di presidi, docenti e personale scolastico, spesso riesce difficile elaborare attività coinvolgenti e davvero informative del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo. Il problema più frequente diventa proprio la fase della progettazione: cosa fare? Quale attività è in grado di mettere luce sul fenomeno? Come sensibilizzare i giovani a essere rispettosi nei confronti dei propri compagni e a parlare subito dei disagi che sentono? Noi di scuola.net abbiamo raccolto una serie di esperienze vissute nelle scuole italiane come progetti educativi e percorsi didattici che hanno avuto particolare risonanza tra i giovani e che vogliamo condividere in questa sede. Una delle attività proposte che vi invitiamo a organizzare è quella di un incontro extrascolastico dove siano presenti famiglie, alunni e giovani che hanno vissuto l’esperienza del bullismo e del cyberbullismo e che lo hanno superato. In questi casi, l’aver vissuto sulla propria pelle eventi traumatici del genere resta il miglior insegnamento per l'assemblea che ascolta e attribuisce quell’autorità necessaria per spiegare nel modo giusto le dinamiche degli eventi e, ovviamente, la via d’uscita. In alternativa, questi incontri possono essere organizzati anche in classe durante le ore di scuola, per poi sviluppare un’argomentazione ampia con dibattiti aperti, temi o disegni, se si tratta di alunni della scuola primaria.

 

Riproduzione di film a tema

Ottima l’idea di riprodurre film a tema in grado di coinvolgere i giovani e per questo argomento le pellicole sono davvero numerose. Si parte da Wonder di J. Palacio, che è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo a Después de Lucia, che racconta una storia di bullismo che coinvolge l’intera famiglia. Proponiamo, inoltre, Cyberbulli, che tratta in modo peculiare e realistico il fenomeno del cyberbullismo e dei danni che può causare, passando per A girl like her che è un vero e proprio documentario sul bullismo al femminile e sulle conseguenze psicologiche che scatena. E, infine, un altro interessante docu-film sul mondo del Web che porta il titolo di Disconnect. Generalmente questo tipo di attività riesce a coinvolgere particolarmente i ragazzi perché hanno una straordinaria capacità di immedesimazione nei personaggi, complici anche il clima di condivisione che si crea quando si organizzano attività extra scolastiche. Nei giorni successivi, potrebbe risultare interessante chiedere ai ragazzi il loro punto di vista sul film, elaborare un tema o un lavoro di gruppo che li coinvolga emotivamente, aiutandoli ad aprirsi a tematiche così complesse.