Le prove invalsi per i maturandi 2023: quello che c’è da sapere.

06 marzo 2023 2 minuti
OCCHIO ALLE ISTITUZIONI

Le prove nazionali vengono proposte tutti gli anni Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) e sono utilizzate per identificare le aree in cui gli studenti hanno maggiori difficoltà e sviluppare strategie di miglioramento. Sono un requisito fondamentale per accedere alla prova di stato, ma è importante ricordare che il risultato non incide sul voto finale di maturità. Per i maturandi queste prove si svolgono dal 1 al 31 marzo: ogni scuola può decidere autonomamente i giorni in cui eseguirle, ad eccezione delle “classi campione”, che le hanno svolte nei giorni 1, 2, 3 e 6 marzo.

 

 

Le tre prove INVALSI

Le prove INVALSI per la quinta superiore riguardano tre aree disciplinari principali: italiano, matematica, inglese. La prova di italiano è divisa in due parti, la prima di comprensione della lingua e la seconda di riflessione sulla lingua; entrambe sono volte a valutare la padronanza linguistica degli studenti. Quella di matematica, invece, misura la capacità di risolvere problemi e argomentare in quattro aree disciplinari diverse: Probabilità e Statistica, Aritmetica o Algebra, Geometria, Relazioni e Funzioni. La prova di inglese, infine, è volta a valutare le competenze di ascolto e lettura stabilite dal QCER (Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue) e riportate anche nelle Indicazioni Nazionali. Per i maturandi il livello da raggiungere è il B2.

 

 

I risultati: quando vengono pubblicati e come sono utilizzati dalla scuola

I risultati vengono resi pubblici in momenti diversi: da maggio e giugno gli studenti potranno scoprire gli esiti accedendo al sito INVALSI con le credenziali fornite loro durante la prova. A luglio viene pubblicato il Rapporto annuale, basato sui dati delle scuole campione e serve a fornire un’immagine generale della scuola italiana. A settembre vengono invece restituiti i risultati alle singole scuole sia per le classi, sia per i singoli alunni. Al termine degli Esami di Stato i ragazzi ricevono inoltre la propria certificazione dei livelli di competenze conseguiti in Italiano, Matematica e Inglese. È importante sottolineare che le Prove INVALSI non sostituiscono e non influenzano in alcun modo le valutazioni degli insegnanti. La valutazione delle attività didattiche è compito esclusivo dei docenti che guidano gli alunni nel loro percorso di formazione scolastica mentre le prove INVALSI servono solo a fini statistici, per valutare le competenze degli studenti a livello nazionale e per questo vengono corrette da un team di esperti che riporteranno gli esiti su una scala di livelli: dall’1 che rappresenta il minimo al massimo di 5.

 

 

Perché è importante partecipare alle prove INVALSI

I dati delle prove INVALSI possono essere uno strumento di lavoro molto utile, poiché consentono ai dirigenti scolastici e agli insegnanti di guardare la propria scuola e i propri allievi da una prospettiva diversa da quella consueta. La quantità di dati INVALSI, restituita annualmente alle scuole, offre infatti l'opportunità di individuare eventuali situazioni di difficoltà o, viceversa, di eccellenza. E dunque di progettare azioni adatte al miglioramento di ogni singola scuola: se gli studenti stanno raggiungendo buoni risultati, ciò potrebbe indicare che gli insegnanti stanno facendo un buon lavoro; viceversa, gli insegnanti e gli amministratori scolastici possono identificare eventuali i problemi con il programma di studio o con i metodi di insegnamento. In conclusione, le rilevazioni nazionali sono uno strumento per misurare lo stato di salute del nostro sistema scolastico: maggiore è la partecipazione alle prove, più si hanno informazioni utili per comprendere la scuola, le sue problematiche ma anche la sua forza e le sue risorse. E naturalmente i maturandi, possono utilizzare i risultati delle prove per identificare le loro aree di forza e di debolezza, per sviluppare un piano di studio personalizzato per il futuro, per accedere a programmi specializzati o per dimostrare la loro competenza in una determinata area di studio.