Celebriamo insieme la settimana dell'insegnante

03 maggio 2023 5 minuti
CREARE INSIEME

Nata negli anni ’80, la settimana degli insegnanti nasce come omaggio a una professione sempre più difficile da intraprendere e svolgere. Si tratta di un vero e proprio tributo che coinvolge studenti, genitori, VIP e piattaforme social che prestano la loro voce per ringraziare i propri docenti per la passione che ogni giorno impiegano per trasmettere il sapere alle nuove generazioni. La storia di questa celebrazione affonda le origini negli USA, quando nel 1985 venne promossa la Teacher Appreciation Week accolta con grande entusiasmo da Germania, Marocco, Olanda, Panama, Spagna e Bhutan e infine dall’Italia, che dal 1995 la festeggia in tutte le scuole di ogni ordine e grado.

 

La settimana delle insegnanti: lavorare per passione

Molti si chiedono se fosse necessario inserire nel calendario un’intera settimana dedicata agli insegnanti quando già è prevista una giornata specifica il 5 ottobre, riconosciuta a livello mondiale. Basti pensare che dall’Europa alle Americhe, passando per l’Asia fino all’Africa, ognuno ha dato pieno riconoscimento a questa figura così importante, decidendo di celebrarla un giorno all'anno. Perché allora, non dedicare loro un’intera settimana alla fine dell’anno scolastico? In Italia l’idea è stata accolta con grande favore, tanto che dal 5 al 9 maggio in tutte le scuole parte un’iniziativa davvero entusiasmante che coinvolge oltre a docenti e alunni, anche personaggi dello spettacolo e le piattaforma social più conosciute e utilizzate del momento. La Settimana Italiana dell’Insegnante intende celebrare non un semplice mestiere, ma una vera e propria missione che molti decidono di intraprendere e per la quale impegnano energie, studio e grande impegno. Per questo vediamo, già dai primi giorni di maggio, le piattaforme web di scuole e istituti comprensivi pieni di dediche divertenti o strappalacrime che raccontano aneddoti, episodi e storielle che hanno al centro gli alunni e i loro docenti del cuore. Un modo per guardare il mondo da un’altra prospettiva, riconoscendo alla scuola non solo demeriti o critiche, ma valorizzando gli aspetti positivi e l’impatto che può avere sui giovani di oggi. Per comprendere l’importanza che ha assunto negli ultimi anni questa celebrazione, basti considerare che non è stata interrotta neanche nel periodo Covid-19, con iniziative digitali che hanno stupito tutti gli addetti ai lavori. Per organizzare bene le attività e promuoverle nel modo giusto, ogni anno vengono coinvolte realtà di grande valore culturale come l’Istituto Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani che ha patrocinato l’intera settimana, Your Edu Action e MasterProf che hanno ad oggetto tematiche esclusivamente culturali e fanno da sostegno ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado.

 

Altri testimonial d’eccellenza coinvolti

Il mondo della scuola, lo sappiamo, non appartiene a nessuna fazione politica e ogni insegnante che si rispetti svolge la sua professione cercando di imprimere nel cuore e nella mente dei propri alunni l’amore per la conoscenza e per la cultura. Per questo i testimonial della Settimana dell'Insegnante 2023 che celebrano la figura del docente arrivano da diverse realtà: oltre al comico Pintus, che si è prestato a qualche sketch sul suo profilo, ci sono Paolo Crepet e Paolo Ruffini, due grandi della cultura italiana, ma anche Beppe Severgnini rappresentante del giornalismo più equilibrato, Carlo Verdone e Gian Luigi Beccaria, esempio di come la cultura entri in tutti gli strati sociali per esaltarla ed ergerla a valore comune della comunità. Non sono mancati negli altri anni Oscar Farinetti e Alessandro D’Avenia con Franco di Mare e Massimo Inguscio che hanno raccontato in modo sincero la loro esperienza a scuola, l’aiuto ricevuto dagli insegnanti e la bellezza di un periodo di formazione che dà senso all’intera esistenza. La presenza di VIP, personaggi autorevoli dello spettacolo e del giornalismo ha dato grande eco alla Settimana dell’Insegnante, tanto da creare uno slogan che prende il nome di Gli Insegnanti Sono Importanti, in combinazione all’hashtag da utilizzare #ringraziaundocente.

 

#ringraziaundocente: quali iniziative intraprendere

Ma cosa si può scrivere a un insegnante senza essere banale? Gli anni scorsi le piattaforme e i blog delle scuole sono stati tappezzati di dediche che ringraziavano uno dei propri docenti o di episodi che li coinvolgevano e grazie ai quali la propria vita era cambiata. Docenti che sono stati anche sostegno nelle difficoltà, fonte di ispirazione per trasformazioni importanti, guide che hanno riportato sulla retta via e genitori nel momento e nel modo giusto. Certo, voi insegnanti siete spesso il pilastro della società e motore del cambiamento, ma anche voi siete stati alunni e giovani. Per questo l’idea migliore per quest’anno sarebbe quella di raccontare la vostra esperienza di alunni, ciò che vi ha spinti a intraprendere questa professione e i valori che l’anno ispirata. Mettendovi al centro dell’esperienza potrete essere voi stessi d’ispirazione al cambiamento, portando un vento di novità nei cuori dei vostri alunni, soprattutto dei più incespicanti. Si tratta di un’attività interessante soprattutto nella scuola primaria di secondo grado e secondaria di secondo grado, che coinvolge la fascia di età più complessa che è quella degli adolescenti. Raccontando la propria esperienza di scuola, la fase di "sbandamento" e la ripresa avvenuta anche grazie agli insegnanti, la classe sente di non stare a una distanza eccessiva rispetto ai propri docenti, ricevendo una speranza di svolta che spesso non riescono ad avvertire negli anni bui. Il racconto personale appassiona sempre di più rispetto alle storie degli altri, mette i ragazzi di fronte a realtà vicine, a testimoni sofferti ma sopravvissuti la cui esperienza scuote gli animi, agita le coscienze e può riportare bonaccia nei più tormentati. Ecco, la settimana dell’insegnante è un elogio alla propria dedizione, alla professionalità consacrata alle nuove generazioni e allo spirito di sacrificio vissuto quotidianamente.

 

La settimana delle insegnanti nella scuola primaria: quali idee realizzare?

Le idee da realizzare durante la Settimana dell’Insegnante sono diverse e variegate e comprendono due tipologie di attività: una è rivolta agli alunni, soprattutto quelli delle scuole primarie, che sono invitati a colorare disegni, scrivere frasi, lasciare dediche o creare fiori con cartoncini da fotografare e inviare a mezzo mail, come simbolo di questa celebrazione. La seconda attività, invece, è rivolta ai docenti a cui si domanda di pubblicare sul blog o sul gruppo presente su Facebook ringraziamenti, commenti o considerazioni ricevute da genitori o studenti nell’ultimo periodo. Se volete suggerire ai vostri alunni un’attività originale per questa settimana, potreste chiedere alle classi di organizzare una vera e propria mostra con fotografie di gite dove vengono rappresentati alunni e docenti, dipinti fatti a mano, opere d’arte stampate a tema, ma anche poesie a loro dedicate, romanzi e tutto quello che li ha celebrati nel corso dei secoli. Si potrebbe chiedere agli alunni di scegliere un film da guardare insieme all’insegnante che tratta il tema dell’insegnamento e che racconta una storia in particolare. Ottima l’idea di organizzare una vera e propria festa con tanto di dolcetti, patatine e snack dedicata agli insegnanti della propria scuola. Ovviamente, anche se l’idea viene proposta da voi docenti, saranno gli alunni guidati dai rappresentanti di classe e dai genitori a organizzare l’evento. In quell’occasione, i docenti potrebbero offrire in dono una dedica personalizzata a tutti i propri alunni come segno di stima reciproca, fare un discorso sulla bellezza della loro professione e raccontare qualche aneddoto simpatico. Infine, gli insegnanti più temerari possono organizzare una gita fuori porta in un parco naturale per trascorrere la mattinata in compagnia dei propri alunni. Come dicevano gli antichi, infatti, il tempo è il dono più bello che si possa fare alle persone care e un pic-nic en plain air costituisce l’occasione ideale per guardarsi negli occhi e raccontare della bellezza di essere insegnanti nonostante le difficoltà, gli ambienti ostili, la mancanza di entusiasmo e la decadenza culturale che stiamo vivendo.