Inclusività a scuola: come promuoverla nel modo giusto

02 maggio 2023 4 minuti
DIDATTICA INNOVATIVA

Promuovere una cultura dell'inclusiona a scuola è un progetto che deve interessare non solo gli insegnanti ma tutti coloro che sono coinvolti nel contesto scolastico al fine di garantire un progetto di inclusione a tutto tondo. L'inclusività a scuola è un tema che non deve essere sottovalutato poiché tutti i ragazzi devono avere la possibilità di poter apprendere e imparare allo stesso modo. A ogni allievo devono essere forniti gli strumenti affinché possa procedere nel suo percorso formativo nella maniera più semplice e naturale possibile. In un ambiente inclusivo e idoneo a tutti, i ragazzi possono avere la possibilità di crescere dal punto di vista non solo culturale ma anche personale, migliorando le relazioni con gli altri. Pertanto è necessario rivedere la didattica tradizionale per dare vita a una più inclusiva e innovativa.

 

Didattica inclusiva: di cosa si tratta

Il modo più semplice per garantire l'inclusività a scuola è senza dubbio favorire la didattica inclusiva. Si tratta di un approccio scolastico che mira alla valorizzazione e al rispetto di tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro caratteristiche. Tale didattica punta all'esaltazione delle peculiarità di ogni individuo mettendo in luce i suoi elementi di forza che possono essere utilizzati per creare in classe un gruppo coeso e aumentare il senso di appartenenza. Pertanto è necessario insegnare agli alunni a eliminare qualsiasi tipo di discriminazione che si basa sulla differenza di genere, sulla lingua, sull'orientamento sessuale, sulla razza, sulla religione oppure sulla disabilità. Nella didattica inclusiva la diversità non rappresenta uno svantaggio bensì un punto a favore, un valore aggiunto che può essere prezioso e formativo per tutti gli studenti. La scuola dunque deve impegnarsi affinché ciò sia reso possibile attraverso l'educazione, un diritto a cui devono poter aver accesso tutti gli allievi senza alcuna distinzione.

 

Come mettere in pratica la cultura dell'inclusione a scuola

La didattica inclusiva, seppur fondamentale, non è semplice da mettere in pratica a scuola dal momento che bisogna utilizzare le strategie giuste affinché non si arrivi a ridurre il senso di identità del singolo e alla conformazione eccessiva a uno standard. Pertanto sono tante le difficoltà che si possono incontrare per realizzare questo obiettivo. Per riuscire a venire incontro alle esigenze di tutti gli allievi è opportuno innanzitutto creare un Piano Didattico Personalizzato, caratterizzato dall'ausilio di alcuni strumenti che possono aiutare i ragazzi ad apprendere meglio, in particolar modo per gli allievi con BES (bisogni educativi speciali) oppure per coloro che hanno disturbi dell'apprendimento. I docenti devono quindi tenere in considerazione che questi studenti non possono acquisire le nozioni scolastiche allo stesso modo degli altri compagni di classe ma hanno bisogno di un programma personalizzato in base alle proprie esigenze. Un elemento importante da non sottovalutare è la creazione di un ambiente didattico accogliente e funzionale. Quest'ultimo non prevede soltanto i banchi, le sedie e l'aula ma deve essere considerato come uno spazio culturale in cui ognuno può esprimere se stesso nel modo migliore possibile. L'ambiente di apprendimento deve favorire la comunicazione, l'ascolto, il rispetto, la creatività e la collaborazione con l'altro. Gli alunni devono sentirsi a proprio agio non solo con i compagni di classe ma anche con gli insegnanti che devono agevolare tale processo, ad esempio modificando la classica lezione frontale.

 

Strategie didattiche utili a favorire l'inclusione

Per favorire l'inclusione, gli insegnanti possono mettere in atto alcune strategie didattiche efficaci. Una di queste consiste sicuramente nell'utilizzo dei dispositivi elettronici che costituiscono un valido alleato per docenti e alunni. Tra questi bisogna ricordare innanzitutto la LIM (lavagna interattiva multimediale) che rispetto alla lavagna tradizionale permette di creare percorsi multidisciplinari e di catturare l'attenzione degli studenti in classe. Mediante l'uso della LIM è possibile usufruire di immagini, suoni, mappe concettuali, video e strumenti audiovisivi che permettono di trattare un argomento in maniera diversa. Con questo tipo di lavagna gli studenti acquisiscono le nozioni più in fretta e allo stesso tempo possono divertirsi. Esistono poi anche altri dispositivi elettronici che possono essere molto utili a scuola come lo smartphone, il tablet e il computer. La tecnologia infatti oggigiorno è presente nella vita di tutti, adulti e ragazzi, pertanto può essere sfruttata in maniera educativa anche a scuola. Sullo smartphone gli allievi possono scaricare delle applicazioni in cui mettere alla prova le proprie abilità: attraverso quiz, giochi ed esercizi è possibile sfidare i compagni di classe per saggiare le proprie conoscenze e competenze sulle diverse discipline. Inoltre tali applicazioni possono costituire un valido alleato per i ragazzi con disabilità, favorendone l'integrazione all'interno del gruppo. Ci sono infatti dei programmi che permettono di creare dei riassunti in maniera più facile e immediata, altri che consentono la lettura automatica di un testo e altri ancora che offrono la possibilità di associare delle immagini alle parole.

 

Altre metodologie che possono essere applicate a scuola

Altri metodi didattici che possono essere utilizzati dagli insegnati a scuola per migliorare la cultura dell'inclusione sono il cooperative learning e la peer education. Il primo rappresenta una metodologia che consiste nella collaborazione e cooperazione tra gli studenti: l'insegnante divide la classe in gruppi non troppo numerosi (generalmente composti da massimo cinque persone) in cui ognuno ottiene un ruolo diverso. Ogni ragazzo si assume quindi la responsabilità del proprio compito e deve portarlo a termine affinché il team ne abbia giovamento e riesca a raggiungere un risultato soddisfacente. Dopodiché tutti i gruppi possono esporre il proprio operato al docente che farà le sue valutazioni. Grazie al cooperative learning i ragazzi possono migliorare sensibilmente le abilità relazionali, il senso del dovere, la creatività e la capacità di ascolto dell'altro. Anche la peer education (didattica alla pari) si basa sulla collaborazione ma a differenza del cooperative learning prevede solitamente due persone che sono allo stesso livello. In questo tipo di strategia le due parti si aiutano a vicenda in modo tale che l'uno trasmetta le proprie competenze all'altro. Gli studenti dunque svolgono la funzione di insegnante nei confronti del proprio compagno aiutandolo a superare gli ostacoli che riguardano l'apprendimento. La peer education permette di stabilire relazioni più solide, di aumentare la socializzazione nonché migliorare la gestione dei propri doveri. La musica e l'arte sono altri due strumenti molto validi per accrescere l'inclusione a scuola poiché favoriscono l'unione e consentono lo sviluppo della fantasia. Naturalmente ogni strumento utilizzato deve essere indicato all'età dello studente: con i bambini delle scuole elementari ad esempio è possibile puntare su giochi semplici e intuitivi mentre con i ragazzi più grandi si possono creare percorsi didattici più complessi. In tutti questi casi gli insegnanti hanno la responsabilità di intervenire per affiancare non solo i ragazzi con maggiori difficoltà ma anche gli altri studenti che dovranno comprendere appieno il senso dell'inclusione. Una scuola inclusiva è infatti una scuola più consapevole, più moderna e attenta alle esigenze degli allievi ma soprattutto più unita e formativa.