Green School: quando gli edifici scolastici diventano sostenibili

30 maggio 2023 5 minuti
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Bioarchitettura scolastica in Italia

L’educazione ambientale è diventata disciplina di insegnamento nelle scuole, ma parecchi istituti italiani presentano problemi strutturali e utilizzano impianti poco efficienti dal punto di vista energetico. Tanto è vero che la metà degli edifici scolastici sono ancora in classe energetica G e meno dell’1% si trova in classe A. Per fortuna non mancano le eccellenze in fatto di bioarchitettura scolastica, casi virtuosi dai quali prendere esempio per una svolta green in linea con le direttive diramate dal Ministero. Oltre alle linee guida per un ambiente scolastico sano e a precisi criteri di autosufficienza energetica da rispettare, le scuole devono fare i conti con il programma di certificazione internazionale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) e il protocollo ITACA, cioè l’istituto italiano per l’innovazione e la compatibilità ambientale. Secondo gli standard fissati dalla LEED, le scuole devono essere realizzate impiegando materiali certificati e atossici, prevedendo un sensibile risparmio energetico e migliorando il comfort abitativo. A sua volta il protocollo italiano ITACA promuove la costruzione di edifici scolastici a energia zero e basso consumo idrico e in particolare prevede specifiche aree di valutazione riferite alla sostenibilità ambientale. Secondo Legambiente, la realizzazione di green school consentirebbe di ridurre la spesa fino al 40% per la parte elettrica e fino al 70% per il comparto termico. La bioarchitettura scolastica permetterebbe una sensibile riduzione dei costi di costruzione e la creazione di un fiorente mercato di green economy.

 

Asilo-balena di Guastella

A Guastella in provincia di Reggio Emilia si trova un’eccellenza tutta italiana di green school, l’asilo-balena progettato dall’innovativo architetto Mario Cucinella. Si tratta di uno degli edifici scolastici più sostenibili al mondo e deve la progettazione a una tragedia: è sorto sulle macerie di due istituti gravemente danneggiati dal terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012. Appena vi si accede, si ha la netta sensazione di entrare nel ventre di una balena, perché gli interni in legno ne rievocano la forma. L’asilo è equipaggiato con un sistema di pannelli fotovoltaici, mentre l’ampio giardino viene annaffiato mediante un innovativo impianto di ricircolo dell’acqua piovana. Tutti i materiali utilizzati sono naturali, riciclati o comunque a impatto ambientale zero. Il risparmio energetico è garantito anche dalla presenza di infissi a taglio termico e vetrate così ampie da occupare intere pareti. L’edificio è circondato da un giardino sensoriale con percorsi ad hoc, un’isola felice progettata per migliorare il benessere psico-fisico dei bambini. Questo fulgido esempio di architettura sostenibile a misura di bambino è stato concepito con l’intento di educare al rispetto per la natura, oltre che al gioco e alla creatività. Sembra un vero luogo da fiaba integrato alla perfezione con il paesaggio circostante, dal quale provengono oltretutto i materiali impiegati per la costruzione. Più che un asilo futuristico, appare come un capolavoro pensato da un pool di antropologi, psicologi e bioarchitetti.

 

Plesso scolastico di Lugagnano di Sona

A Lugagnano di Sona, in provincia di Verona, sorge un altro esempio virtuoso di green school. Si tratta di un plesso scolastico che può ospitare fino a 300 alunni divisi in 12 aule e che nel 2019 è stato insignito del prestigioso premio CasaClima. Il fatto straordinario non è soltanto che questo edificio scolastico si trovi in un piccolo centro, ma che è stato dotato di un piano energetico nel lontano 2010, cioè prima dell’istituzione dell’Agenda 2030 e prima che gli organismi europei e internazionali fissassero gli standard attuali. Il compatto edificio scolastico è stato progettato per ottimizzare il rapporto tra la superficie esposta all’esterno e il suo volume, parametro di per sé molto importante per l’efficientamento energetico di una costruzione. Le finestre a triplo vetro basso-emissivo e a tutta altezza regolano il passaggio di luce naturale con l’aiuto di sistemi oscuranti installati all’esterno. I lati del fabbricato esposti a oriente e occidente sono dotati di pareti ventilate in grado di ridurre i consumi energetici dovuti a riscaldamento e raffrescamento. Il solaio bidirezionale e l’utilizzo di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica contribuiscono a rendere la struttura ancora più green. Ogni elemento dell’istituto scolastico di Lugagnano è funzionale al progetto ecosostenibile e spesso si ha a che fare con strutture dalla valenza duplice. È il caso per esempio della parete di arrampicata montata in palestra, che è dotata di pannelli fonoassorbenti in grado di ridurre il tempo di riverbero: anche l’inquinamento acustico è scongiurato.

 

Polo scolastico di Collecchio e asilo nido BabyLife di Milano

L’Emilia Romagna vanta un altro esempio di green building, il polo scolastico di Collecchio. Si tratta della prima scuola certificata Passivhaus, ovvero un protocollo internazionale che regola la realizzazione di strutture ad alto rendimento energetico. L’istituto scolastico di Collecchio è stato costruito secondo innovative tecniche costruttive e con l’impiego di materiali naturali e riciclabili. Il vero cavallo di battaglia resta però il ridotto consumo energetico, reso possibile mediante sistemi di coibentazione all’avanguardia, ampie vetrate a taglio termico e ventilazione controllata con recupero di calore. Questa green school è il risultato di un progetto volto ad assicurare la massima efficienza energetica, ma è soprattutto il frutto di una iniziativa congiunta tra la dirigenza scolastica, il Comune di Collecchio e un istituto finanziario locale. Segno che l’unione delle forze può dar vita anche in Italia a capolavori di bioedilizia scolastica. Il polo scolastico di Collecchio è stato inaugurato nel 2017, un anno prima dell’asilo ecosostenibile BabyLife di Milano. Si tratta del primo asilo nido di Milano realizzato interamente in legno e certificato LEED. L’edificio misura circa mille metri quadri ed è circondato da un giardino tre volte più grande. La struttura è integrata con il territorio circostante e infatti siamo nel cuore del parco pubblico di CityLife. Anche questo edificio scolastico è stato costruito utilizzando materiali a impatto ambientale praticamente zero. Il rapporto tra superficie esposta all'esterno e volume della struttura è eccellente, mentre gli impianti termici e idrici sono ad altissimo rendimento energetico.

 

Green school a Terento, Prato e Pesaro

La scuola dell’infanzia di Terento, in provincia di Bolzano, si inserisce con leggerezza nell'ambiente circostante. Il suggestivo contesto paesaggistico è evocato dalle linee spioventi dei tetti, che guardate da una certa angolatura seguono il profilo delle Alpi Pusteresi. Gli stessi materiali impiegati nella costruzione della struttura, a partire dal legno, provengono dalla zona. L’originale gioco di geometrie realizzato dallo studio viennese Field72 compone un quadro pittoresco, ma gli interni non sono da meno. La luce è la regina incontrastata della struttura e proprio attorno alla regolazione della luminosità è stato progettato l’intero edificio. Al centro del progetto degli asili nido Fiore e Arcobaleno, situati a Prato, c’è l’efficientamento energetico. Non a caso queste strutture hanno ricevuto il riconoscimento GSE (Gestore Servizi Energetici). Nello specifico, sono stati montati serramenti dall’alto potere isolante, le pareti sono state rivestite con pannelli coibentati e la vecchia caldaia alimentata a metano è stata sostituita con una pompa di calore. Si tratta a tutti gli effetti di una bioarchitettura scolastica Nearly Zero Building, a energia quasi zero. La città di Pesaro è una delle più attente all’ambiente, tanto da essere considerata una delle eccellenze italiane del costruire sostenibile. Facile allora prevedere che uno degli istituti scolastici più green d’Europa sorga proprio a Pesaro. Si tratta della scuola media Antonio Brancati, ultimata a giugno 2020 e insignita del certificato LEED Platinum. La struttura è stata realizzata con materiali di altissima qualità ed eccelle nei parametri di efficienza energetica in virtù di facciate ventilate, infissi performanti ed efficienti schermature solari. Gli elementi di sostenibilità includono la vasca di raccolta dell’acqua piovana e il monitoraggio di temperatura e umidità.