Stili di apprendimento: cosa sono e come influenzano l’educazione

28 aprile 2025 3 minuti
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Perché alcune persone imparano meglio leggendo, mentre altre preferiscono ascoltare o svolgere attività pratiche? Queste differenze dipendono dagli stili di apprendimento.


Gli stili di apprendimento sono una teoria centrale e spesso dibattuta nell’ambito dell’educazione che sostiene che ogni individuo possiede preferenze specifiche nel modo in cui riceve, elabora e memorizza le informazioni. Poiché non esiste un metodo universale valido per tutti, riconoscere e comprendere queste preferenze può migliorare sia l’efficacia dell’insegnamento che il processo di apprendimento.

 


Le teorie principali sugli stili di apprendimento


Diverse teorie hanno cercato di classificare gli stili di apprendimento. Tra i modelli più conosciuti figurano il VARK e il Learning Style Inventory di Kolb, che hanno contribuito a diffondere l’idea di personalizzazione della didattica

 

1. Teoria dei Canali Sensoriali (VARK)

Questa teoria classifica gli studenti in base alle modalità sensoriali predominanti (udito, tatto, vista), con una distinzione specifica per il canale visivo, suddiviso in due categorie: chi apprende meglio attraverso stimoli grafici e chi predilige stimoli testuali.

  • Uditivo: assimilano le informazioni principalmente attraverso l’ascolto, preferendo lezioni, discussioni o spiegazioni verbali.
  • Cinestetico: imparano meglio tramite esperienze pratiche e attività concrete, come laboratori scientifici o simulazioni.
  • Visivo: apprendono meglio tramite immagini, diagrammi e grafici, ad esempio utilizzando mappe concettuali o schemi per visualizzare i contenuti.
  • Testuale (Lettura/Scrittura): preferiscono apprendere attraverso la lettura di testi e la scrittura, trovando utile prendere appunti, leggere libri o sintetizzare concetti con parole proprie.

 

2. Modello di Kolb

Ideato da David Kolb, questo modello definisce quattro stili di apprendimento, basati su due assi principali: azione (attivo o riflessivo) e approccio (concreto o astratto).


Ciascuno di noi è caratterizzato dalla combinazione di queste quattro modalità e si posiziona in un punto specifico di un grafico che si orienta su una scala verticale “concreto-astratto” e su una orizzontale “attivo-passivo”, identificandosi con uno dei quattro stili di apprendimento risultanti: 

  • i divergenti, tendenzialmente concreti e riflessivi; 
  • gli accomodatori, concreti e attivi; 
  • gli assimilatori, astratti e riflessivi; 
  • i convergenti, astratti e attivi.

 

 

Critiche alla teoria degli stili di apprendimento


Nonostante la sua diffusione, il concetto di stili di apprendimento è stato oggetto di numerose critiche e revisioni. La ricerca scientifica, infatti, non ha prodotto evidenze solide che confermino l’efficacia di personalizzare la didattica basandosi su tali stili. Studi empirici hanno dimostrato che, in molti casi, i risultati educativi non migliorano significativamente quando l’insegnamento viene adattato agli stili dichiarati degli studenti. Uno dei problemi principali risiede nella difficoltà di identificare e misurare gli stili di apprendimento in maniera rigorosa, data la natura complessa e variabile dei processi cognitivi. Inoltre, il rischio di categorizzare eccessivamente gli studenti potrebbe limitare il loro potenziale di sviluppo in altri ambiti di apprendimento.


Considerate queste criticità, l’idea che esistano diversi stili di apprendimento può offrire un’interessante chiave di lettura per esplorare la dimensione personale e dinamica dei processi educativi. Considerare le differenze individuali nel modo in cui gli studenti affrontano l’apprendimento non significa aderire rigidamente alla teoria, ma piuttosto riconoscere la necessità di un approccio pedagogico flessibile e diversificato. Un insegnamento che integri vari metodi e strategie – combinando elementi visivi, uditivi e pratici – può risultare più inclusivo, rispondendo alle esigenze di una classe eterogenea e stimolando la curiosità e la motivazione degli studenti.

 

 

Come valorizzare le differenze individuali nell’apprendimento


Una delle sfide più complesse della pedagogia differenziata risiede nell’eterogeneità degli studenti. Ogni classe è formata da individui con esperienze, background culturali, stili di apprendimento e motivazioni uniche, rendendo impossibile adottare un metodo di insegnamento valido per tutti. Sebbene creare un approccio universale sia un obiettivo irrealizzabile, riflettere sugli stili di apprendimento può rappresentare un punto di partenza utile per sviluppare una visione più consapevole della diversità presente in aula e, di conseguenza, adottare strategie educative più inclusive ed efficaci.
Il modo in cui ciascuno apprende è un processo naturale, spesso inconsapevole, che raramente viene analizzato in modo critico. Per questo motivo a volte si tende a dare per scontati alcuni aspetti dell’apprendimento, modellandoli sul proprio stile, incontrando difficoltà nell’allinearsi con studenti che presentano modalità di apprendimento diverse dalle proprie. Per superare queste difficoltà, è necessario adottare un approccio pedagogico che tenga conto delle differenze individuali e promuova un ambiente di apprendimento flessibile e dinamico.

 


Strategie per creare un ambiente di apprendimento inclusivo

  • Conoscere gli studenti

Per costruire un ambiente di apprendimento efficace, è fondamentale conoscere bene i propri studenti: raggiungere questo obiettivo vuol dire comprendere in maniera approfondita le differenze individuali come attitudini, motivazioni e background culturale.

  • Creare un ambiente inclusivo

Un ambiente inclusivo deve promuovere il rispetto reciproco e la collaborazione tra gli studenti. Gli insegnanti possono incoraggiare il lavoro di gruppo eterogeneo perfetto per apprendere dagli altri e per sviluppare le proprie competenze sociali. Un passaggio fondamentale è fornire supporto a coloro che possono avere difficoltà, utilizzando strumenti e risorse adeguate per garantire che ogni studente abbia accesso ai contenuti.

  • Utilizzare tecnologie educative

Strumenti digitali come piattaforme online e applicazioni educative facilitano l'apprendimento personalizzato. Ad esempio, gli audiolibri possono aiutare gli studenti con difficoltà nella lettura mentre le mappe concettuali digitali possono rendere le informazioni più accessibili.

  • Promuovere la capacità di autoregolazione degli studenti

Imparare ad autoregolarsi è essenziale per valorizzare le differenze individuali. Gli insegnanti possono offrire l'opportunità di scegliere compiti o progetti, consentendo agli alunni di esplorare argomenti che suscitano il loro interesse.

  • Valutazione formativa

Per raggiungere gli obiettivi della pedagogia differenziata è necessario utilizzare metodi e strumenti diversi per valutare il progresso degli studenti, evitando approcci standardizzati che potrebbero non riflettere in maniera adeguata le capacità individuali