Imparare con gli EAS: una didattica alternativa incentrata sull’apprendimento situato

04 settembre 2025 3 minuti
DIDATTICA INNOVATIVA

L’acronimo EAS sta per episodi di apprendimento situato, una metodologia didattica innovativa ideata dal pedagogista e professore Pier Cesare Rivoltella intorno al 2013. Questa metodologia si inserisce in un contesto più ampio che riflette sulla crisi che attraversa il sistema scolastico e sull’esigenza di ripensarlo e strutturarlo su metodi educativi più moderni, in grado di garantire un ambiente cognitivo adeguato per le nuove generazioni.

 

Questo cambio di paradigma è stato ben raccolto dal professor Pier Cesare Rivoltella, il quale, con l’ideazione del metodo EAS, ha promosso una didattica che non si basa sulla mera impartizione di nozioni, bensì volta ad un apprendimento che possa essere significativo, in quanto situato nell’esperienza attiva dei discenti.

 

 

Cosa intendiamo per apprendimento situato?

 

L’apprendimento situato è un apprendimento che si radica nell’esperienza e quindi nell’interazione tra corpo e mente, tra mondo ed emozioni. L’esperienza gioca infatti un ruolo fondamentale per quello che la psicologia dell’apprendimento definisce come embodied cognition, ovvero cognizione incarnata, teoria che mette in luce il ruolo della relazione tra corpo e ambiente all’interno dei processi cognitivi.

 

Il contesto reale o simulato delle esperienze pratiche sfrutta questo principio per favorire lo sviluppo di conoscenze e competenze trasversali che si rivelano più durature rispetto a quelle che si acquisirebbero con il solo uso delle classiche lezioni frontali, nelle quali lo studente ricopre un ruolo perlopiù passivo. Con gli EAS, invece, alunne e alunni diventano protagonisti del proprio apprendimento, lavorando su compiti concreti e collaborativi.

 

 

La natura e la struttura di un EAS

 

Il metodo EAS rivoluziona l’approccio tradizionale alla didattica, superando la lezione frontale e quella partecipativa basata su domande e risposte. Grazie all’utilizzo delle tecnologie moderne, come smartphone e tablet, gli studenti possono interagire in modo dinamico con i contenuti didattici.


Fare lezione con gli EAS significa mettere in atto strategie didattiche come la flipped classroom (lezione capovolta), nella quale il docente, pur mantenendo il ruolo di guida e coordinatore, non è più l’unica fonte di apprendimento. La conoscenza si costruisce in modo progressivo e collaborativo, e gli alunni diventano attori principali del proprio processo di apprendimento.


Gli EAS si articolano in tre fasi principali, lungo le quali il ruolo del docente è principalmente quello di intervenire come guida, mediatore e supporto al processo di apprendimento, fornendo feedback costanti e costituendo una risorsa stimolante per lo studente, che non impara per mera assimilazione di contenuti, bensì agendo autonomamente in prima persona.

 

 

1. Il momento anticipatorio

 

Il primo momento consiste in una situazione-stimolo fornita dall'insegnante che possa risultare coinvolgente e motivante per il discente. Degli esempi sono: un’attività da svolgere, una ricerca da effettuare, un video da visionare, un articolo da leggere, un artefatto digitale o analogico da produrre. Il docente abbina a queste consegne delle coordinate concettuali che possano orientare l’attività che lo studente deve svolgere inizialmente in autonomia.

 

 

2. Il momento operatorio 

 

La fase centrale è dedicata alla realizzazione dell’attività vera e propria, che sarà poi da condividere con il resto della classe. Questo momento è fondamentale per lo studente, che sviluppa competenze quali imparare ad organizzare il proprio lavoro, gestire il proprio tempo, scegliere gli strumenti adatti alla produzione del compito, elaborare ed esporre il contenuto del lavoro svolto.

 

 

3. Il momento ristrutturativo

 

L’ultima fase consiste in un’attività di debriefing, ossia di riflessione e rielaborazione dell’attività svolta. Questo momento è forse il più importante, in quanto gli studenti sviluppano un pensiero critico sul proprio operato, comprendono il processo di apprendimento messo in atto e imparano ad essere aperti al confronto. Strumenti come mappe concettuali, dibattiti e brainstorming libero sono i più appropriati in questo momento finale.

 

 

Perché gli EAS migliorano la didattica?

 

Il pedagogista John Dewey affermava che «nelle scuole si pensa troppo spesso che gli allievi siano lì per acquisire conoscenze da spettatori teorici». Gli EAS si rivelano infatti essere uno strumento preziosissimo per combattere quest’impostazione didattica, promuovendo invece un approccio che riconosce gli studenti come agenti attivi nel mondo. 

 

Il metodo degli EAS è infatti perfettamente in linea con una didattica di stampo metacognitivo, nella quale i discenti diventano consapevoli delle proprie abilità e criticità, nonché dei processi che mettono in atto per apprendere in contesti protetti ma che richiamano situazioni concrete della vita reale.

 

Inoltre, l’impiego degli EAS nella didattica stimola la libertà circa la scelta degli strumenti da utilizzare per la realizzazione dei compiti concreti. Gli studenti sono infatti incoraggiati anche all’utilizzo di dispositivi che vanno al di là dei soli libri di testo: con la mediazione dell’insegnante, l’impiego delle nuove tecnologie, come ad esempio l’intelligenza artificiale e le risorse dell’Internet, è accolto positivamente. 

 

 

Una scuola che valorizza senza giudicare

 

Imparare attraverso gli EAS consente agli studenti di svolgere attività che non sono performative e nelle quali possono esprimere le proprie potenzialità senza avere paura di un giudizio morale, fattore che spesso inibisce la libertà e la creatività di ragazze e ragazzi.

 

Per questi motivi fare didattica con gli EAS risulta estremamente funzionale ed efficace. Questo metodo, infatti, comunica con gli studenti in un linguaggio che è loro familiare, rendendo l’esperienza educativa più vicina e stimolante. L’approccio EAS trasforma la scuola in un ambiente che stimola la collaborazione, la riflessione e la crescita, rispondendo alle necessità di una società in continuo cambiamento e non rappresentando solo una metodologia didattica, bensì un vero e proprio approccio che reinterpreta l’intero sistema educativo.

 

Puoi trovare degli esempi concreti di EAS già strutturati da cui prendere spunto su piattaforme come M_Learning class.

Ti potrebbero interessare

  • DIDATTICA INNOVATIVA

    L'insegnamento come scienza della progettazione: un modello rivoluzionario

    05 September 2025 3 minuti
  • NEWS

    Scopri Edutopia: una risorsa innovativa per la didattica

    03 September 2025 3 minuti