Domande Scomode Summer: consigli per l'estate
Parlare di stereotipi di genere oggi significa affrontare un nodo educativo centrale, soprattutto nel contesto scolastico. I modelli predefiniti di "maschile" e "femminile" permeano ancora molti ambiti della vita quotidiana e influenzano spesso inconsapevolmente le scelte, le aspirazioni e i comportamenti di ragazze e ragazzi. Ruoli, linguaggi e aspettative sociali vengono interiorizzati fin dalla prima infanzia e proseguono nella formazione adolescenziale, diventando talvolta gabbie identitarie che limitano la libertà e la piena espressione di sé.
La scuola ha un ruolo fondamentale nel decostruire questi stereotipi e nel promuovere un’educazione affettiva, relazionale e culturale più inclusiva. Per supportare questo lavoro puoi integrare nella didattica strumenti narrativi e multimediali che parlano ai giovani nei linguaggi che conoscono, offrendo nuovi sguardi e stimolando il pensiero critico. Di seguito ti suggeriamo libri, podcast e serie TV da proporre in classe, nei percorsi di educazione civica e alla cittadinanza o come piacevoli “compiti delle vacanze”.
Per la scuola secondaria di primo grado
Un libro: “Io dico no agli stereotipi. 10 parole per capire il mondo” di Mariella Martucci e Carolina Capria (Mondadori Ragazzi, 2023)
Attraverso dieci parole chiave — come libertà, rispetto, forza, emozione — le autrici guidano ragazze e ragazzi in un percorso di scoperta per riconoscere gli stereotipi che abitano la quotidianità. Un libro che stimola la riflessione e il confronto, perfetto per lettori dagli 11 anni in su, da leggere insieme e discutere in classe.
Un podcast: “Anticorpi – Educare contro gli stereotipi” (produzione di Internazionale Kids e Zabala)
Un podcast pensato per ragazze e ragazzi dagli 11 anni in su, che affronta temi come i ruoli di genere, il bullismo, le emozioni e la rappresentazione dei corpi. Attraverso testimonianze, domande dirette e interviste, il podcast aiuta a costruire anticorpi culturali contro le narrazioni tossiche. Ottimo spunto per discussioni in classe.
Una serie: “Anne with an E” (Netflix, 2017–2019)
Tratta dal romanzo Anna dai capelli rossi, questa serie ripropone in chiave moderna e femminista la storia di una giovane orfana anticonformista. Anne sfida i ruoli imposti alle donne nella società ottocentesca, parla di parità, libertà e diritto all’istruzione. Una serie dolce e potente, adatta dai 12 anni, capace di far riflettere anche su discriminazioni multiple.
Per la scuola secondaria di secondo grado
Un libro: “Le ragazze stanno bene” di Giulia Blasi (Einaudi Ragazzi, 2021)
Un romanzo corale che racconta le storie intrecciate di cinque adolescenti. Ognuna combatte a modo suo contro le aspettative, le pressioni e gli stereotipi che la società impone alle ragazze. Un libro potente, scritto in modo diretto e coinvolgente, che dà voce a emozioni autentiche. Adatto dai 14 anni.
Un podcast: “Senza Rossetto” (disponibile su Spotify)
Partito da una ricerca sul voto alle donne nel 1946, questo podcast firmato da Giulia Cuter e Giulia Perona è cresciuto esplorando i modi in cui gli stereotipi di genere si riflettono nelle vite di oggi. Il linguaggio è adatto a ragazze e ragazzi dai 15 anni in su, e i temi trattati spaziano dall’educazione sentimentale alla pressione estetica. Utile per stimolare una riflessione trasversale tra storia e attualità.
Una serie: “Sex Education” (Netflix, 2019–2023)
Nonostante il titolo possa sembrare fuorviante, questa serie affronta in modo intelligente, ironico e inclusivo molte questioni legate al genere, all’identità, all’affettività e al consenso. I personaggi, estremamente diversificati, offrono numerosi spunti per analizzare i ruoli di genere, la fluidità e i condizionamenti culturali. Adatta ai 16–18 anni, può essere utilizzata con cautela e contesto, per aprire dibattiti profondi.
Educare oltre gli stereotipi significa insegnare a guardare il mondo con occhi critici, empatici e liberi. Inserire questi strumenti nei percorsi scolastici può aprire dialoghi autentici e generativi, offrendo a ragazze e ragazzi nuove parole per raccontarsi e nuovi modelli per immaginarsi. Buona estate!
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