10 dicembre: giornata mondiale dei Diritti Umani

08 dicembre 2022 4 minuti
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"Tutti gli esseri umani sono uguali già nel momento della nascita, con pari diritti e uguale dignità e nei loro rapporti, essi devono agire in spirito di fratellanza perché dotati di ragione e coscienza". Inizia così la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato nel 1948. La dichiarazione elenca i diritti inalienabili di ogni uomo, indipendentemente da colore, razza, sesso, lingua o religione. L’uguaglianza è un tema così sentito oggigiorno da comparire tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 che prevede la riduzione della disparità tra le Nazioni e all’interno di esse. I passi in avanti compiuti fino a oggi sono tanti, ma c’è ancora molto lavoro da fare per contrastare le discriminazioni e la povertà attraverso un rinnovato contratto sociale nel quale potere, opportunità e risorse vengano utilizzati e condivisi in modo più equo, gettando le basi per un’economia sostenibile fondata sui diritti inviolabili di ogni essere umano.

 

Giornata mondiale dei diritti umani: obiettivi comuni

Il Coordinamento Nazionale Docenti che si occupa di diffondere nelle scuole i valori insiti nei Diritti Umani, anche quest’anno festeggerà la proclamazione della Dichiarazione Diritti Umani accolta per la prima volta nel dicembre del 1948. Un’occasione per focalizzare l’attenzione di studenti, genitori e forze politiche sulla dignità umana come diritto inviolabile da difendere, tutelare e riconoscere a tutti. Non bisogna dimenticare che la Commissione per i diritti umani fu presieduta da Eleonor Roosvelt che scelse attentamente i suoi collaboratori e insieme diedero vita a un atto che metteva fine all’epoca precedente, in cui la tutela dei diritti umani non era sentita come impegno fondamentale da assumere, ma era oggetto di qualche raro discorso tenuto da personaggi avanguardisti ancora poco considerati. In quest’ottica, i Diritti umani rappresentano la conquista più grande per l’umanità e l’espressione di massima civiltà perché dichiara che ogni prevaricazione compiuta contro un proprio simile non è mai giustificabile né tollerabile. Per questo ha valore anche nel più ampio discorso di pace tra gli Stati in generale e non solo tra singoli. Applicando i 30 articoli contenuti nella Carta e riconoscendone piena validità, la società si priverebbe della parte marcia costituito da schiavitù, violenza, guerra, tortura, razzismo, maltrattamento su minori, inquinamento ambientale e ogni tipo di sfruttamento umano.

 

Giornata Mondiale dei Diritti umani: il ruolo della scuola

In quest’ottica, il ruolo della scuola diventa fondamentale per restituire al tema dei Diritti umani la giusta ubicazione. Se non si parte dal basso educando i bambini all’uguaglianza e al rispetto del prossimo non si riescono a ottenere buoni risultati, una volta cresciuti. È per questa ragione che è stato istituito un Coordinamento Nazionale Docenti per la disciplina dei Diritti umani, che promuove diverse attività per sensibilizzare gli studenti e renderli portatori, anche a casa e negli ambienti che frequentano, dei medesimi ideali. Non è sufficiente parlare dei problemi sociali, ma bisogna sottolineare in ogni modo il bisogno di un cambiamento radicale nel pensiero e nell’azione, per poter diventare adulti consapevoli, ma anche pronti a trasformare la realtà con politiche ad hoc.

 

La scuola e le attività possibili

Alcune associazioni ritengono che il primo vero insegnamento bisognerebbe fornirlo alla famiglia, che per prima nutre di valori e principi i propri piccoli. Nonostante le discussioni, è chiaro che la scuola deve impegnarsi al massimo per dare risonanza alla Giornata Mondiale dei Diritti umani organizzando attività, progetti, concorsi e convegni che vertano sui temi oggetto della giornata. Scopriamo insieme alcune proposte.

 

Leggere alcune parti della Dichiarazione Universale dei Diritti umani

Si tratta di un’iniziativa proposta dal Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina Diritti umani, e che è diretta, ovviamente, agli alunni delle scuole superiori o, al massimo, della terza media. La lettura avrebbe ad oggetto, in particolare, l’introduzione della Dichiarazione Universale dei Diritti umani dove vengono enunciati i principi generali. Questa lettura introduce ai ragazzi i motivi per cui la Dichiarazione è importante senza annoiarli, difatti non si andranno ad approfondire gli articoli, proprio per evitare che gli studenti si distraggano. Tuttavia, pur non essendo una lettura approfondita, anche solo l’introduzione sarà d’ispirazione per i giovani.

 

Raccontare la storia degli ideatori del documento

Lo sappiamo, spesso i personaggi che ruotano intorno alla storia diventano più appassionanti della stessa storia. Per questo lo stesso Coordinamento propone di raccontare la storia di Eleanor Roosvelt o di René Samuel Cassin, ideatori del documento e vera anima del progetto. Uomini e donne che hanno fatto della loro vita un inno ai Diritti umanitari e che possono diventare ispiratori di ideali e modelli per i giovani di oggi.

 

Organizzare percorsi didattici su tema "Diritti umani"

Non possiamo trascurare il ruolo dei social nella diffusione di nuove ideologie e l’impatto positivo che sortiscono sui ragazzi. È per questo che alcuni istituti di Lucca, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale Docenti Disciplina Diritti umani, hanno organizzato un’iniziativa di grande successo in occasione del 10 dicembre. Si tratta di un incontro via Skype con altre classi italiane per potenziare le competenze di cittadinanza, impegnando i giovani in laboratori di varia natura. Un modo per confrontarsi con altre scuole e aprirsi alla diversità.

 

Lettura degli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti umani

Già dalla scuola media, è possibile leggere alcuni articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, ponendo l’accento sulle realtà più vicine ai ragazzi e lasciando spazio ad argomentazioni di gruppo. I giovani sono molto disponibili al confronto tra loro e con gli adulti, per questo sarebbe bello poter organizzare un tavolo rotondo, in cui nessuno è a centro ma tutti, allo stesso modo, possono esprimere idee, proposte, ma anche esperienze di vita che mettano in risalto la necessità del cambiamento e l’urgenza di fare azioni concrete che partano da loro fino alle forze politiche.

 

Attività esterne alla didattica scolastica

Alcune scuole italiane, in collaborazione con le associazioni culturali locali e con le Amministrazioni comunali, stanno organizzando degli incontri con alcuni profughi salvati grazie all’accoglienza, storie di rinascita vissute da persone discriminate per la religione, il sesso o il genere che hanno urgenza di raccontare al mondo come anche una sola voce controcorrente può fare la differenza. Il racconto esperienziale è spesso illuminante, dà ossigeno alla società ed è una vera fonte di ispirazione per i bambini e i giovani che ascoltano.