Strumenti didattici Jambord e Padlet: come funzionano le lavagne digitali

10 aprile 2024 4 minuti
DIGITALE IN CLASSE

L’introduzione di strumenti didattici innovativi per elaborare e condividere contenuti e idee in classe è un metodo significativo per mantenere alta l’attenzione degli alunni e creare un ambiente operativo e collaborativo in classe. Tra gli spazi digitali utilizzati con maggiore successo negli ultimi anni spiccano le lavagne online. Si tratta di app innovative e creative in grado, più di altri strumenti, di favorire il lavoro di squadra, la collaborazione, l'inclusività e l'affioramento dei punti di forza di ciascun ragazzo.

 

Jamboard: lavagna digitale per tutte le materie?

Jamboard è una sorta di lavagna digitale che presenta le stesse caratteristiche di quella fisica, ma con maggiori funzionalità e potenzialità. Si tratta di un muro online collaborativo dove è possibile elaborare idee, disegnare figure geometriche, risolvere problemi, condividere formule matematiche, regole di lingua straniera o semplicemente appunti e schemi in tempo reale. Potremmo definirlo uno spazio dinamico dove creare idee partendo dal nulla, per una costruzione graduale alla quale prendono parte più persone attraverso i propri dispositivi mobili. Non parliamo quindi di uno strumento rigido, ma di una vera e propria app, mobile e web, che contiene un display molto grande da 55 pollici dove è consentito svolgere il lavoro in team in modo estemporaneo.

 

Jamboard è uno strumento versatile progettato da Google che può essere utilizzato anche per costruire interi temi in modo schematico, può aiutare nelle interrogazioni, nelle ricerche o nei lavori di gruppo elaborati a casa. Ma può diventare anche un alleato degli alunni che presentano delle difficoltà cognitive, perché consente di lavorare in squadra, apportando il proprio piccolo contributo senza sentirsi esclusi o incompetenti nella questione. Non solo, è adatto agli alunni che hanno problemi di disgrafia, perché permette loro di scrivere con il proprio device senza sentire il disagio di una grafia inadeguata.

 

Altri usi di Jamboard: come rivoluzionare la lezione a piccole dosi

Basandosi su Cloud, Jamboard può essere usato sia dai singoli, sia dai gruppetti che da classi intere, collaborando in tempo reale. Oltre a inserire immagini, la vera rivoluzione di questa app è la possibilità di allegare immagini direttamente dal Web, aggiungendo note adesive o estraendo altri elementi salvati dalla rete.

 

La semplicità di utilizzo e le enormi potenzialità derivano dal fatto di essere parte di Google Workspace, uno spazio altamente innovativo e con molte funzionalità. Inoltre, la piattaforma mette a disposizione degli utenti un supporto tecnico che consente di lavorare, in modo totalmente gratuito, permettendo anche agli insegnanti di interagire. Basti pensare che con una sola jam session, Jamboard è in grado di far interagire ben 50 collaboratori da un browser web o dall’app mobile realizzando ottimi lavori.

 

Le caratteristiche di Padlet: collaborazione, interazione e schematicità

Come Jamboard, anche Padlet è uno strumento Cloud con il quale è possibile creare, organizzare e poi condividere qualsiasi tipologia di contenuto su vere e proprie bacheche virtuali. Si tratta di una sorta di web wall (muro virtuale) dove inserire post-it digitali, contenuti di qualsiasi tipo, idee, pensieri, regole, fonti e postulati oltre a commenti, richieste di chiarimenti, approfondimenti e link da visualizzare.

 

Padlet è uno strumento digitale didattico estremamente versatile sia per i docenti sia per gli alunni perché consente massima condivisione di contenuti, inclusi video, documenti in vari formati, fotografie, immagini e tutti ciò che ruota intorno a un argomento. Ottima l’idea di rendere, quando espressamente approvato dall’amministratore, la bacheca pubblica, per dare maggiore visibilità ai contenuti inseriti.

 

Rispetto a Jamboard, Padlet è una piattaforma utilizzata già da diversi anni nelle scuole con ottimi risultati. È infatti disponibile in molti Paesi e consente di impostare 42 lingue, aggiungendone altre di preferenza. Inoltre, come tutti i device che contengono app, può essere utilizzata ovunque ci si trovi quindi si presta bene a condividere contenuti durante le festività o nel periodo estivo, può essere d’aiuto per i giorni di assenza di alcuni alunni e offre la possibilità a voi docenti di inviare materiale di approfondimento, quando l’argomento trattato è particolarmente complesso.

 

Alcune particolarità di Padlet: differenze con Jamboard

Come anticipato, Padlet è una risorsa gratuita che permette di elaborare anche tre schede in una sola sessione, accedendo con un browser web classico che lo rende facilmente utilizzabile anche da voi docenti meno esperti di device e senza aver seguito corsi formativi preliminari. In via generale, possiamo dire che Padlet ha le medesimi funzioni di Jamboard, sebbene presenti un’interfaccia più formale e per questo viene talvolta preferito dagli insegnanti. Ciononostante, anche gli studenti lo apprezzano molto perché garantisce una condivisione semplificata dei contenuti e la possibilità di commentare qualsiasi post. Basta cliccare sul segno + e iniziare a scrivere, allegare immagini, foto o link per iniziare una vera e propria lezione interattiva dove tutti gli studenti possono dare il loro apporto con un pensiero, un’idea, proposte, commenti e tutto ciò che si fa in classe durante una normale lezione.

 

Quali sono i punti di forza di queste due lavagne online

Si chiamano lavagne digitali per semplificarne il concetto, ma si tratta di molto di più: su Padlet e Jamboard si condividono idee, si elaborano pensieri, si crea una lezione finalmente a misura di classe dove voi docenti vi spingete oltre il limite della lezione tradizionale.

 

Trattare un tema con questi due strumenti significa creare interazione, mantenere l’attenzione degli alunni sempre alta, consentire una vera collaborazione, un lavoro di squadra dove ciascuno è libero di dare il proprio contributo senza timore. Non solo, si tratta di una metodologia applicabile anche agli alunni con bisogni specifici, offrendo loro la possibilità di interagire con il resto della classe con il proprio contributo. Spesso, infatti, il discente che presenta difficoltà non riesce a esprimere il proprio pensiero in presenza dei compagni di classe, mentre scrivere risulta più semplice, dà l’impressione di esporsi meno ma con più soddisfazione. Tra i due strumenti, però, vi è una differenza in termini di utilizzabilità: mentre Jamboard è totalmente gratuito, Padlet consente l’uso gratuito fino alla versione 3 con caricamenti limitati delle dimensioni dei file. Ciononostante, la versione 3 è molto prestante e permette di elaborare ottimi contenuti nonostante le limitazioni, soprattutto se lo si utilizza nella fase iniziale dell’anno scolastico per verificare la risposta della classe all’introduzione di un nuovo strumento digitale.

 

Non bisogna dimenticare la differenza grafica che esiste: mentre Padlet può essere considerata una tela online su cui scrivere o disegnare qualsiasi tipo di contenuto, allegare documenti e registrare vere e proprie interviste, Jamboard può essere assimilata più a una lavagna dove scrivere o disegnare scegliendo anche il tipo di penna o pennarello, i colori o l’evidenziatore da utilizzare. Entrambi hanno grandi potenzialità ma ciascuno ha le sue peculiarità, per questo deve essere scelto in base alla finalità per la quale il docente vuole utilizzarlo.

 

Strumenti didattici Padlet e Jamboard: mancavano davvero in classe?

Le politiche culturali dell’ultimo decennio sono fortemente propense al cambiamento e all’introduzione di importanti innovazioni, sia dal punto di vista metodologico che strumentale. In quest’ottica, e dando voce a molti di voi docenti, possiamo dire che la scuola aveva davvero bisogno di Padlet e Jamboard. E sebbene si tratti di app presenti già da qualche anno, l’idea è quella di rendere l’utilizzo sempre più esteso, per favorire anche gli istituti più decentrati e dare nuove energie agli alunni in cerca di creatività, innovazione e di un modo per esprimere al meglio la propria genialità.

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